“Oggi non è solo la festa indipendenza degli Stati Uniti. Oggi celebriamo l’indipendenza da una sinistra rassegnata e subalterna, vincente senza vittoria”. A parlare è Stefano Fassina, alla sua prima convention da ex Pd, al teatro Palladium a Roma. Un Fassina che si scaglia contro il suo ex partito, che “vuole essere il partito degli interessi più forti, di Marchionne, del partito degli affari, del Lingotto”. Così Stefano Fassina nel corso del suo intervento al teatro Palladium.
Il parlamentare spiega: “Siamo qui per ricominciare, per avviare un cammino nei territori con gli uomini e le donne che sono stati abbandonati dal Pd”. E aggiuge: “ripartiamo per arrivare ad un partito”, in cui ci sia spazio anche per chi “condivide la nostra idea di cambiamento radicale dell’Italia e di un’Europa che non funziona e che schiaccia i popoli”.
Denunciando l’appiattimento del PD sugli “interessi più forti, quelli di Marchionne e degli interessi bancari con un appiattimento sulla Merkel”, Fassina spiega che “rassegnarsi alla dittatura presente è la vera sconfitta politica. E affida ad un tweet la propria critica anche all’Unità, il quotidiano appena tornato nelle edicole dopo mesi di assenza.
Libertà di stampa è sacra ma @unitait renziana dopo titolo di oggi tolga "giornale fondato da Antonio Gramsci" dalla testata. Non lo è più
— Stefano Fassina (@StefanoFassina) 4 Luglio 2015
In autunno dovrebbe partire un percorso unitario, in vista delle amministrative 2016, che potrebbero essere il primo banco di prova elettorale. Tra le proposte avanzate da Fassina, c’è la necessità di “rilanciare sul serio la domanda, la spesa per investimenti, fuori dalla logica fallimentare del fiscal compact, da abolire insieme alla revisione dell’art.81 della nostra Costituzione, inserita con la nostra complicità durante il governo Monti”. A cui aggiungere uno stop ai negoziati per il Ttip – il trattato di scambi commerciali tra Unione europea e Stati Uniti – oltre ad interventi per gli investimenti “attraverso un piano straordinario di piccole opere immediatamente cantierabili, affidate ai Comuni per intervento contro il dissesto idrogeologico e la riqualificazione delle periferie delle città”. E ancora altri interventi sul versante della povertà e dell’esclusione sociale e dei diritti civili, perché “dopo la svolta storica in Irlanda e negli Stati Uniti, tocca a noi”.
Da Fassina un endorsement per Tsipras, alla vigilia del referendum: “La Grecia ha rimesso in campo l’interesse nazionale in un quadro dominato da Germania”. E ancora: “Domani è una data storica, segna lospartiacque nella vita delle persone e nella vita politica Europa: Syriza e il governo Tsipras hanno ridato senso alla democrazia”.
Convention Fassina, presenti anche Civati e Cofferati
All’incontro è presente anche Pippo Civati, che per il futuro preferisce parlare più di movimento che di partito: “Quest’estate sarà un periodo di incubazione, poi in autunno arriverà il nostro progetto unitario” in modo da sfruttare il “grandissimo spazio a sinistra” del PD, definito ormai un “partito di centro”.
C’è anche Sergio Cofferati, che punta a coinvolgere tutte le persone che “oggi non hanno rappresentanza perché il Pd ha cambiato natura”. E spiega: “Il contenitore è l’ultimo dei problemi, iniziamo dai valori. Dobbiamo mettere insieme quello che abbiamo e parlare a chi ha perso fiducia nella politica, non solo a sinistra”.