Un Silvio Berlusconi tenace e combattivo quello intervistato dall’agenzia di stampa Vista. Del resto in campagna elettorale il leader di Forza Italia tira fuori il meglio di sé e del suo repertorio politico. L’ex Cavaliere decaduto ha quindi parlato di sentenza “infondata” e ha ribadito che verrà presto annullata, magari proprio dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, ultimo asso nella manica che i legali di Berlusconi vorrebbero giocarsi.
Ma prima di parlarne, l’ex premier deve fare i conti con un partito in affanno, a pochi giorni dalle elezioni europee: “Un risultato del 20% sarebbe un miracolo per FI – ha ammesso Berlusconi – anche perché in televisione non vado mai”. Poi ha aggiunto: “L’obiettivo, però, rimane il 25%”. Percentuale improbabile vista l’avanzata del M5S e il possibile exploit del Pd nel Nord Italia. Tuttavia, secondo il capo azzurro, “soltanto il mio partito potrà indirizzare e soprattutto condizionare le decisioni del Partito popolare europeo (il cui candidato alla guida della Commissione europea è Jean-Claude Juncker ndr), che è maggioranza del Parlamento europeo”. E ha attaccato nuovamente il suo bersaglio preferito: “Non credo che la sinistra avrà la maggioranza. Gli italiani sanno che votando la sinistra votano il socialista Martin Schulz”, mentre “gli uomini di Grillo saranno ininfluenti”.
Per ciò che riguarda invece gli affari italiani, Berlusconi sembra aver stracciato il patto del Nazareno stipulato con Renzi su legge elettorale e superamento del Senato: “Il progetto sul Senato portato avanti dal presidente del Consiglio per certi versi è uguale al nostro, ma hanno presentato una riforma assolutamente inaccettabile – ha ribattuto –. Noi abbiamo votato un odg che indica molti punti assolutamente diversi dal testo base del governo. Abbiamo anche votato il testo base, ma sappiamo bene che i testi base sono fatti per essere stravolti dalle commissioni”.
L’ultima battuta dell’intervista è dedicata alla sempre più probabile discesa in campo della figlia Marina: “Io le sconsiglierò sempre di cambiare quello che sta facendo molto bene ora in azienda”. Ma l’epopea di Berlusconi senior non è ancora terminata: “Non mi arrendo, tornerò prima dei sei anni in Parlamento”, ha concluso. Appena in tempo per un Renzi bis?