Giro d’Italia 2020, la riflessione sul percorso: tanti dubbi, l’Olimpiade può aiutare
Nella giornata di giovedì 24 ottobre è stato ufficialmente presentato il percorso del Giro d’Italia 2020, l’edizione numero 103 della Corsa Rosa. Il gruppo percorrerà oltre 3500 km partendo da Budapest il 9 maggio e arrivando a Milano il 31 dello stesso mese.
Ci sono già state aspre critiche per quanto riguarda la composizione del percorso. Dopo la tre giorni iniziale in terra magiara, il gruppo si sposterà in Sicilia dove comincerà la risalita dello stivale passando per tutta la costa adriatica, per poi attraversare il nord, sconfinare in Francia e arrivare alle premiazioni finali nel capoluogo lombardo.
La riflessione sul percorso del Giro d’Italia 2020
Ciò che più salta l’occhio è che, come avvenuto quest’anno, anche la prossima edizione del Giro d’Italia vedrà probabilmente le prime due settimane come semplice passaggio verso le grandi fatiche della terza e ultima. Difatti in quella porzione di percorso non ci sono tappe sostanzialmente impegnative, a parte la numero cinque con arrivo sull’Etna. La frazione che potrebbe scombinare la classifica generale è la cronometro dei vini in programma sul finire della seconda settimana. Per il resto ci sarà ampio spazio per i velocisti e diverse tappe adatte ai fuggitivi del primo chilometro.
Discorso diverso per gli ultimi giorni, come sempre quelli più ricchi di montagne. Ma ciò basterà per decidere la classifica finale? Infatti fanno storcere il naso gli oltre 50 km a cronometro presenti lungo le ventuno tappe, che come spesso accade daranno l’opportunità agli specialisti di avvantaggiarsi, costringendo il resto dei contendenti a muoversi in prima persona in salita non appena sarà possibile farlo. Il Tour de France ha invece deciso di invertire il trend, presentando una sola crono nel 2020, in modo tale che chiunque possa attaccare per primo in montagna, come sempre protagonista anche sulle prossime strade francesi.
In sostanza, il percorso del Giro d’Italia 2020 ricalca quello del 2019, rivelatosi meno spettacolare e movimentato del previsto nonostante non sia stato vinto da un cronoman, pur essendoci stata la presenza – anche in questo caso – di molti chilometri contro il tempo. Ma il piattume delle prime due settimane non era affatto piaciuto agli appassionati, i quali speravano in un cambio di trend per l’anno prossimo.
Il fattore Tokyo 2020
Tra luglio e agosto dell’anno entrante si svolgerà l’Olimpiade di Tokyo e questo potrebbe aiutare il Giro d’Italia 2020. Infatti la corsa in linea giapponese è disegnata per gli scalatori e molti di loro hanno già cerchiato in rosso la data nel calendario. Il Tour de France finirà pochi giorni prima della partenza per il Sol Levante, ragion per cui è possibile che qualche grande nome decida di puntare maggiormente sulla Corsa Rosa, in modo tale da arrivare più fresco all’attesissimo appuntamento olimpionico.
Sia chiaro, il Giro ha sempre ospitato (ovviamente) dei gran parterre, ma stavolta potrebbe rivelarsi anche migliore rispetto a quello della Grand Boucle. È vero che il percorso del Giro non cambierebbe affatto, ma una presenza maggiore di grandi pedalatori potrebbe permettere il placarsi delle polemiche che accompagneranno i tifosi verso il grande appuntamento di maggio.
In conclusione, è ovviamente ancora presto per tracciare un bilancio concreto e definitivo su quello che potrà avvenire nelle strade della penisola, ma le sopracitate polemiche hanno sicuramente senso, solo se costruttive e non campate per aria logicamente. Anche perché, in fin dei conti, non saranno i polemici a pedalare in quelle tre settimane.