Prime pagine lunedì 6 luglio 2015. Tutti i giornali aprono con gli esiti del referendum greco. A vincere è stato il no al piano dei creditori. Trionfa Tsipras e perde Merkel. Ma il futuro è pieno di incognite.
“La notte di Atene forse sarà ricordata come l’inizio della disgregazione europea” scrive Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. Per La Stampa l’uscita della Grecia dall’euro è ormai un dato di fatto, l’Europa invece “deve salvare se stessa dalle macerie della vicenda ellenica”. “Il significato storico generale di questo referendum – scrive Giulio Sapelli sul Messaggero – è che non si può governare a lungo contro la volontà dei popoli”. Per Il Tempo quello di ieri è stato soltanto “il primo round” ora bisogna tornare a trattare ben sapendo che “un accordo perfetto è quello da cui ognuno esce un po’ insoddisfatto”. Il Giornale sentenzia: “Vince la Grecia, perde la Merkel. Europa in bilico, Renzi umiliato”.
“La misura straordinaria dell’esito elettorale — i No superano largamente i Sì — consegna all’Europa, alle sue opinioni pubbliche, ai leader politici dei paesi, un messaggio forte e chiaro: l’austerità ci ha distrutto, vogliamo cambiare pagina e archiviare la sua furia devastante.” scrive il Manifesto. Il Sole 24 Ore chiede all’Europa di “evitare il suicidio collettivo”. E in Italia? “Il premier italiano prova a giocare un ruolo in Europa e a proporre una via non banalmente euroscettica” spiega Stefano Folli su Repubblica.