Arriva nell’aula della Camera per concludere il suo iter parlamentare la riforma della Scuola voluta dal governo Renzi. Dopo il voto di fiducia al Senato, il ddl Buona scuola attende l’ultima votazione. Fuori dall’aula di Montecitorio e in tutta Italia, la protesta di sindacati, insegnanti e studenti.
Sel: “Saremo in piazza con tutti i sindacati”
Le proteste contro la “Buona scuola” muovono anche dai gruppi dell’opposizione. Su tutti i deputati di Sel che, attraverso le parole di Annalisa Pannarale e Giancarlo Giordano, membri della commissione Cultura, assicurano: “In occasione del passaggio alla Camera saremo in piazza con tutti i sindacati per protestare contro una riforma sbagliata e contro il governo che in questi mesi ha preso in giro il mondo della scuola”.
M5S: “Faremo entrare i cittadini a Palazzo Montecitorio”
Ma anche il M5S non si è tenuto fuori dal grido di protesta. I parlamentari grillini hanno dichiarato: “Oltre a uscire dal Palazzo per incontrarci con i manifestanti, faremo anche entrare i cittadini a Palazzo Montecitorio, invitandoli ad assistere dalle tribune ai lavori d’Aula. In questo modo potranno assistere con i loro occhi allo scempio che stanno compiendo Governo e Maggioranza”.
Gli Studenti Medi di Palermo: “No al ddl Buona Scuola”
“No al ddl Buona Scuola. Studenti medi Palermo” è quanto si legge sullo striscione apposto ai balconi dell’assessorato alla Scuola del capoluogo siculo. Una cinquantina di studenti del coordinamento “Studenti Medi Palermo” hanno deciso di dare così voce alla propria protesta contro la riforma della scuola.
Insegnanti a Mattarella: “Non faccia il notaio”
Come detto la protesta coinvolge anche il mondo degli insegnanti. Due del comitato “Scuola per la Repubblica” hanno annunciato di aver iniziato lo sciopero della fame. Al capo dello Stato Sergio Mattarella chiedono di “non fare il notaio, ma il garante della Costituzione”.
Battaglia annunciata anche dopo l’approvazione
Ed è una protesta che punta a proseguire anche dopo l’approvazione del ddl. Gli uffici legali dei sindacati stanno già lavorando per studiare un attacco giuridico al testo di legge. Una guerra già annunciata dai Cobas attraverso le parole del leader Piero Bernocchi: “La cattiva scuola governativa dovrà affrontare uno scontro permanente in ogni istituto da settembre in poi. Fin dalla prima riunione dei Collegi docenti e dei Consigli di istituto, si passerà dalla battaglia campale a una guerriglia, non-violenta ma assai pervasiva, diffusa, continua. Ogni scuola costituirà una barricata contro l’applicazione del Ddl”.
Il ministro Giannini apriva al confronto
A nulla sembrano dunque servite le parole del ministro Giannini su Facebook che puntavano al dialogo: “Diventerà una pagina pubblica su cui riprenderanno il dialogo e il confronto con tutti voi sui provvedimenti che stiamo approvando in materia di Istruzione e sulle innovazioni a cui lavoriamo nel settore della Ricerca e dell’Università. #staytuned”.