Appena tornato ad Atene, dove ha seguito i risultati del referendum e festeggiato per la vittoria del ‘no’, Beppe Grillo torna a parlare di Grecia, euro e inevitabilmente anche di economia italiana.
Parlando ai microfoni della tv CNBC, Grillo ipotizza gli scenari futuri, e prevede che prima o poi la Grecia dovrà “confrontarsi con una uscita dall’euro” e spera in una situazione simile anche per l’Italia. Sull’ipotesi di un possibile ritorno alla lira, Grillo ha affermato: “Sì, con una banca centrale che ha il tasso di cambio sotto controllo, la Bce potrebbe farlo. Ogni Paese con la propria moneta e la Bce controlla le fluttuazioni del tasso di cambio”. Grillo sembra quindi sposare la linea espressa poche settimane fa da alcuni economisti: “Io non sono un economista, ma molti economisti, come Stiglitz e Krugman lo dicono: questo sistema non sta più in piedi. Ma da anni ormai, io lo dico con un senso della commedia: siamo in una situazione psichiatrica, non finanziaria”.
L’importanza del referendum
E’ invece proprio la possibilità di indire un referendum su questioni economiche ad essere punto centrale della questione. Intercettato dal Corriere della Sera nella hall di un albergo di Atene prima del rientro in Italia, Grillo ribadisce quello che da tempo sembra essere il leitmotiv del Movimento. Grillo ha infatti dichiarato: “A me non interessano le bandierine, a me interessa il referendum come strumento di democrazia diretta. Quello che è successo in Grecia è bellissimo ma è solo all’inizio. Noi siamo per il referendum propositivo e senza quorum: questo è uno strumento democratico, così si ridà la parola al popolo”- e ha aggiunto: “Puoi condividere oppure no le idee di Syriza, della sinistra e anche della destra. Ma la lezione che ci viene dalla Grecia – osserva Grillo – è che i cittadini partecipano, che i cittadini decidono. Questa è democrazia”.
Varoufakis: “Andrà negli Stati Uniti”
Massima attenzione sul referendum, ms non sulle vicende politiche greche: alla richiesta di un commento sulle dimissioni del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, Grillo ha risposto secco: “Sì, ho sentito. Ma che gli frega a lui? Adesso andrà negli Stati Uniti, insegnerà nelle università più famose, lo pagheranno 50 mila dollari a lezione. E poi magari scrive un altro libro, vende un milione di copie e ci guadagna ancora di più”. Uno scenario subito smentito dallo stesso Varoufakis, che in un colloquio col Tempo ha dichiarato di non essere intenzionato a lasciare Atene.
Ilaria Porrone