I dati diffusi dall’Inps riguardanti il 2014 non sorridono: conti in rosso per 12,7 miliardi e un disavanzo finanziario di competenza di 7,8 miliardi. Premesso che “il sistema non è rischio”, resta l’altro dato negativo: 6,6 milioni di pensionati non arrivano a mille euro al mese; 1,9 milioni di questi resta addirittura sotto la soglia dei 500 euro.
Il 18,9% alle pensioni sotto i mille euro
A quel 42,5% di pensionati che percepiscono un reddito inferiore ai mille euro al mese è destinato solo il 18,9% della spesa complessiva che tradotto significa 50 miliardi di euro.
Il 15,2% alle pensioni sopra i 3 mila euro
41 miliardi, il 15,2% della spesa totale, sono destinati al 4,6% delle pensioni superiori a 3 mila euro: in questa categoria si inseriscono 724’250 di pensionati. Scendendo la scala dei redditi pensionistici, troviamo il 12,2% di quanti beneficiano di una pensione tra i 2’000 ed i 3’000 euro: 1,9 milioni di pensionati cui vanno 58 miliardi di euro, il 21,7% della spesa totale. Il 22,2% di questa spetta invece a chi si colloca tra i 1’500 ed i 2’000 euro: 2,7 milioni di persone corrispondenti al 17,2% dei beneficiari complessivi. A quelli tra i 1’000 ed 1’500 euro al mese sono destinati 59 miliardi della spesa totale: 3,6 milioni di persone, il 23,5% dei beneficiari.
Reddito pensionistico medio: 1’323 euro lordi al mese
Il dislivello tra chi percepisce una pensione sotto i 500 euro e chi invece gode di una pensione superiore a 3 mila euro, fa attestare il reddito pensionistico medio, comprensivo di assistenziale e previdenziale, sui 1’323 euro lordi mensili.
I conti dell’Inps
Nel 2013 l’Inps ha registrato un patrimonio netto di 9’028 miliardi. Grazie al ripianamento dei debiti verso lo Stato dell’ex Inpdap, il patrimonio netto è salito a 17’952 miliardi. L’esercizio negativo per 12,7 miliardi ed il disavanzo finanziario di competenza di 7,8 miliardi, spiega l’Inps, non mette a repentaglio la sostenibilità del sistema di sicurezza sociale.
La crisi colpisce i più deboli
La crisi economica, ci dice ancora l’Istituto previdenziale, ma forse lo avevamo già intuito, ha colpito soprattutto i redditi più bassi: questa fascia di popolazione ha perso il 27% del reddito disponibile rispetto al 2008; appena il 5% di perdita invece per la fascia di popolazione più ricca.