Terremoto Stretto di Messina: fatta brillare bomba dagli artificieri
Terremoto Stretto di Messina: questa la ricerca più frequente nell’ultima ora effettuata da parte della popolazione residente in zona, dopo aver sentito un forte boato e la susseguente scossa rilevata anche dall’Ingv. La magnitudo non è stata particolarmente intensa (2.0), ma la profondità a 0 km ha fatto sì che le persone che abitano nelle vicinanze la percepissero distintamente. Tuttavia non si è trattato di un fenomeno naturale, ma provocato dall’uomo e più precisamente dal brillamento di un ordigno bellico che si trovava in mare, vicino al porto di Messina. Andiamo a scoprire cos’è successo.
Terremoto Stretto di Messina: cos’è successo
Erano le 11.54 quando l’Ingv ha rilevato una scossa di magnitudo 2.0 con epicentro nello Stretto di Messina. Entrando più nel dettaglio, l’epicentro è avvenuto a 8 chilometri di distanza da Reggio Calabria e a 6 chilometri da Messina. La scossa è stata nettamente avvertita dalla popolazione, che ha avvertito prima anche un forte boato. Alcuni si sono riversati per le strade, presi da timore e hanno subito cercato informazioni e aggiornamenti.
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La spiegazione ufficiale è arrivata poco dalle autorità: non si è trattato di un terremoto “naturale”, bensì di una scossa provocata dall’uomo. Infatti, gli artificieri del nucleo SDAI di Augusta della Marina Militare hanno fatto brillare un ordigno bellico in mare, nei pressi del porto di Messina. Tanta, comunque, è stata la paura: a Reggio Calabria hanno perfino sospeso l’attività scolastica, facendo evacuare alcune strutture. Il timore è stato generato dalla mancanza di informazioni, perché sembra che non ci sia stata nessuna allerta ufficiale da parte dell’autorità, né un apposito comunicato stampa fatto girare dai media. Probabilmente nemmeno le autorità si attendevano tali conseguenze (telluriche e sonore, visto il boato) provocate dal brillamento. La scossa non ha comunque registrato danni, né problemi di altra natura.