Grecia: Tsipras entro domani dovrebbe presentare a Bruxelles un piano di riforme per 12 miliardi di euro.
Dalla Germania sembrano aver perso la pazienza. Grexit scenario inevitabile se non si trova un accordo entro domenica.
Grecia: la cura Tsakalotos
L’attesa è febbrile. Il ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos lavora a stretto contatto con il premier Tsipras: entro domani, Atene deve presentare un piano di riforme che ne eviti l’uscita dall’Eurozona. Stando a quanto riferisce il quotidiano greco Ekathimerini, il valore complessivo del piano dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 miliardi di euro.
Tra le misure che il governo greco si impegna a varare: aumento dal 26 al 28% dell’imposta sugli utili delle società (“corporate tax”), dal 10% al 13% dell’IVA sui beni di lusso, dal 13% al 23% dell’IVA su beni alimentari trasformati, ristoranti, trasporti e alcuni servizi sanitari – dal 6,5% al 13% sui alberghi. D’altra parte, restano le agevolazioni sull’IVA per le isole: spesso zone remote e difficilmente accessibili, di cui si vuole preservare, però, la vocazione turistica.
Il pacchetto troverà l’opposizione della parte più radicale di Syriza, tuttavia Tsipras può contare sul consenso della stragrande maggioranza dell’arco parlamentare.
Grecia: mancanza di fiducia
Nonostante il pacchetto di misure la Grecia, tra 72 ore, potrebbe essere comunque accompagnata alla porta dell’Eurozona. Le trattative proseguono ormai per inerzia: dopo il referendum sembra essere venuta a mancare definitivamente la fiducia tra le controparti.
Infatti, alcuni governi si sarebbero convinti a lasciare Tsipras al proprio destino: quello della Germania in testa su tutti. Pare che non ci sia anche un solo deputato della CDU-CSU merkeliana disposto a concedere nuovi aiuti alla Grecia. La sensazione è che, nei prossimi giorni, il futuro ellenico non si deciderà tanto a Bruxelles quanto a Berlino.
Fino a domenica il tetto dei fondi di emergenza alle banche greche resta stabilito a quota 88,6 miliardi di euro: gli istituti di credito resteranno chiusi fino a lunedì. Louka Katseli, presidente dell’Associazione bancaria greca, assicura che ci sarà sufficiente liquidità nei bancomat (i prelievi di contante sono limitati a 60 euro al giorno).
Comunque, se entro la fine della settimana non si trova un accordo, nonostante l’irrigidimento delle rispettive posizioni, sarà “Grexit”. JP Morgan ha stimato al 55% le possibilità che ha tale scenario di verificarsi.
Grecia, Fmi: “Nessun contagio significativo”
“Gli sviluppi in Grecia finora non hanno comportato alcun contagio significativo”. Lo afferma il Fmi nel Weo sulla crisi ellenica, sottolineando che “un’azione politica tempestiva dovrebbe contribuire a gestire tali rischi qualora dovessero materializzarsi”. Tuttavia il Fondo rileva che “i recenti rialzi dei rendimenti dei titoli sovrani in alcuni paesi dell’area dell’euro riducono l’attività economica in questi paesi e allo stesso tempo restano rischi di ritorno di stress finanziari”.
Il Fondo si sofferma sugli ultimi sviluppi nel dossier ellenico. “La chiusura delle banche in Grecia e il successivo referendum, insieme a una maggiore incertezza sulle prospettive e la natura di qualsiasi sostegno futuro da parte della comunità internazionale, hanno portato ad un forte rialzo degli spread sui titoli sovrani greci, in particolare quelli a breve scadenza”. Nel resto dei paesi invece “le reazioni dei mercati finanziari sono stati relativamente in sordina, con una certa diminuzione del valore degli asset più rischiosi e un modesto aumento dei titoli di Stato rifugio, ovvero quelli dei paesi finanziariamente stabili, Germania in testa”.
Renzi ottimista: “Speriamo in un accordo già sabato”
Secondo il premier Matteo Renzi, l’accordo tra Grecia ed Eurogruppo potrebbe arrivare già sabato: “Speriamo di non rivederci domenica, questo vuol dire che l’accordo potrebbe essere fatto sabato dai ministri dell’Economia”, lo ha detto in occasione della conferenza stampa con il primo ministro della Repubblica d’Irlanda Enda Kenny. Ha sottolineato anche di essere “più ottimista del passato”. “Le sofferenze dei greci ci stanno a cuore, fa male vedere un pensionato che piange fuori dalla banca, ma la vera questione non si risolverà sabato o domenica”, ha continuato il Presidente del Consiglio.
Lo ha confermato anche il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan in un tweet: “n queste ore si stanno facendo importanti passi avanti verso una soluzione per la Grecia”.