L’inizio scoppiettante della presidenza di Michele emiliano
Già prima l’insediamento di Michele Emiliano alla presidenza della regione Puglia, ancora in campagna elettorale, il neo-presidente l’aveva subito detto, sentendosi il favorito, voleva offrire un assessorato alla candidata del M5S.
Dopo la vittoria ha triplicato, sono tre gli assessorati offerti a tre donne provenienti dal Movimento 5 Stelle: Antonella Laricchia, ex candidata governatrice, appunto, all’Ambiente, Viviana Guarini alle Risorse umane e Rosa Barone alle Politiche agricole.
Peccato che queste tre fossero assolutamente all’oscuro e non abbiano per nulla gradito di essere state prescelte, ed è arrivata la diffida legale al neo presidente, con dichiarazioni di fuoco da parte di Laricchia: “l’articolo 43 dello Statuto regionale prevede che dovremmo operare secondo le direttive impartite dal presidente della Regione, ma noi siamo indisponibili a farlo. Sicuramente essere assessore all’Ambiente aiuterebbe ad affrontare meglio i problemi della Puglia, ma non nella giunta di Emiliano, dei vecchi partiti che sono i responsabili dei problemi che adesso loro stessi vorrebbero risolvere”
A dare man forte lo stesso Bepe Grillo che ha definito Emiliano “satanasso”, aggiungendo “E’ chiaro che, non esercitando la professione di magistrato da tempo, Emiliano, ha totalmente dimenticato il principio basilare della democrazia per cui dal risultato elettorale nascono una maggioranza ed un’opposizione”
Come se non bastasse la scelta degli assessori è stata trasformata in una sorta di X Factor tramite il voto di tremila cittadini che hanno partecipato alle Sagre, ovvero i sette incontri pubblici con cui è stato costruito il programma di governo.
I primi cinque assessori sono stati scelti all’interno di una rosa di dieci nomi selezionati da Emiliano fra i 29 consiglieri eletti nelle file del centrosinistra
Cacciari: Michele Emiliano lasci perdere questi atteggiamenti demagogici
E’ a questi comportamenti che Cacciari, intervistato da Repubblica fa riferimento quando accusa Emiliano di “gettare fumo negli occhi” “Mi sembra, anzi, “aggiunge” una cattiva imitazione del grillismo. Si sa bene che non si governa certo così, ancora di più una macchina complessa come quella di una Regione, ma attraverso scelte ragionate a cominciare dall’individuazione della squadra giusta. Si tratta, alla fine, di pura e semplice demagogia: Emiliano finirà per governare con il suo comitato ristretto, non con quelli scelti dal popolo sovrano”
Inoltre critica la creazione di uno staff di ben 9 consulenti che lo affiancherà nel lavoro: “Non capisco. A che serve quando si ha così tanta forza e autorevolezza politica? Emiliano, poi, non è mica un novellino, ma una persona che sa di amministrazione. A differenza di una Letizia Moratti, che a suo tempo, diventata sindaco, nominò una pletora di consulenti perché non si fidava di nessuno. Mentre Emiliano avrà senz’altro dei dirigenti di cui si fida, uomini e donne che gli sono fedeli. Non è certo di primo pelo. Se Alessandra Moretti fosse stata eletta presidente del Veneto allora sì, avrei pure capito, nel momento in cui si portava dietro una supersquadra di consulenti
Si figuri se il sindaco di Bari non conosce pure gli uscieri della Regione: sta scherzando? Dopo dieci anni di governo della città capoluogo, un sindaco come Emiliano conosce la Regione proprio come il governatore uscente. Stiamo parlando di comportamenti e scelte che, per contro, piuttosto che rafforzarlo lo indeboliscono. E non poco”
E infine il consiglio finale: “Continui nel bene che è stato fatto e lasci perdere questi atteggiamenti fra il patronal-paternalistico e il demagogico. Non ne ha bisogno e il solo risultato sarebbe indebolirlo”
Michele Emiliano lo ascolterà?