È finita in prima pagina su Il Fatto quotidiano: l’intercettazione del gennaio 2014 tra Matteo Renzi, allora solamente segretario del Pd e il comandante interregionale della Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna e della Toscana Michele Adinolfi. Quest’ultimo era indagato per il caso Cpl Concordia per una sospetta fuga di notizie.
È il giorno del trentanovesimo compleanno del fiorentino. Tra i due il dialogo è stretto, sinonimo di una conoscenza di lunga data. Il comandante fa gli auguri al prossimo premier, che da lì a pochi giorni lancerà il famoso “#enricostaisereno”, silurerà Enrico Letta e diverrà Presidente del Consiglio.
Adinolfi: “Allora rimpastino”. Renzi: “Rimpastone, no rimpastino”
Dopo i convenevoli, il segretario Dem continua: “La settimana prossima sarà un po’ decisiva perché vediamo se riusciamo a chiudere l’accordo sul governo. E…”. Allora interviene Adinolfi: “Rimpastino?”. Renzi risponde sicuro: “Sì, sì. Rimpastino sicuro. Rimpastone, no rimpastino! Il problema è capire anche…se mettere qualcuno dei nostri…”. Poi il prossimo premier continua: “Mettersi a discutere per buttare all’aria tutto, secondo me alla lunga sarebbe meglio per il Paese perché lui è proprio incapace, il nostro amico”. Rincara la dose il comandante: “E’ niente, Matteo, non c’è niente, dai, siamo onesti”.
Renzi intercettato: Letta? Buono come Presidente della Repubblica
Così, dopo le considerazioni “sull’incapacità” di Enrico Letta, Adinolfi lo descrive come buono per fare il Capo dello Stato: “Secondo me ha il taglio del Presidente della Repubblica”. Renzi concorda (“Lui sarebbe perfetto, glielo ho anche detto ieri”), anche se non ha ancora cinquant’anni, quindi non eleggibile al Quirinale. Giorgio Napolitano non può aspettare fino al 2016, anno in cui Letta sarebbe “papabile”.
Anticipazione del Patto del Nazareno
L’intercettazione dimostra che il dialogo tra Berlusconi e Renzi era già partito, il Patto del Nazareno sarebbe venuto solamente dopo. Riguardo all’ipotesi del dopo-Napolitano, Renzi dirà ad Adinolfi: “E poi il numero uno anche se mollasse… poi il numero uno ce l’ha a morte con Berlusconi per cui… e Berlusconi invece sarebbe più sensibile a fare un ragionamento diverso”.
Nel pomeriggio arriva il gelido commento dell’ex premier Enrico Letta. “Le frasi di Matteo Renzi si commentano da sole”.