Via libera dalla camera ellenica e dall’Unione europea per le proposte di riforme e tagli presentate dal governo guidato dal leader Alexis Tsipras. Ma nella notte in Grecia, il partito di maggioranza Syriza si spacca: trentadue – inclusi i nazionalisti di Anel – non votano la proposta. A soccorrere Tsipras ci pensano i cento voti dei socialisti, dei conservatori e dei centristi. In poche parole cambia la composizione politica dei sostenitori del governo, con uno spostamento da sinistra verso il centro. Nel frattempo Yanis Varoufakis si prende una vacanza, dopo essersi dimesso la settimana scorsa successivamente al referendum che ha visto la vittoria del No.
Ministro Lazafanis: non si può sostenere “un programma di austerità”
Il ministro dell’energia Panagiotis Lazafanis, colui che detiene i contatti migliori con la Russia di Putin, è durissimo sulla politica di riforme inviata all’Ue e alla Troika: “Ho espresso la mia opposizione profonda e inequivocabile a una proposta che minaccia di estendere la custodia esterna del mio Paese. Io sostengo il governo, ma sostenere un programma di austerità, neoliberale e deregolamentato non farà altro che aggravare il circolo vizioso di recessione, povertà e miseria”.
Alle aspre critiche e ai voti contrari, si aggiunge anche un documento firmato da quattro deputati di Syriza, fortemente contrari a quello che viene considerato “un terzo memorandum preparato su richiesta della Troika”. Ma il premier della Grecia non si ferma: “Ora il governo ha un forte mandato a trattare con i creditori”, così ha dichiarato Tsipras al termine del voto, conclusosi alle 2.29 della notte.
La proposta che piace a Bruxelles
Poco prima, alle 00.47, la Commissione europea, il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea, ovvero la troika, ha approvato la proposta presentata da Atene, ritenendola adeguata per accettare il nuovo finanziamento di 74 miliardi di euro, di cui 58 provenienti dal fondo salva stati. Ora il documento deve passare per l’approvazione dell’Eurogruppo.
Il gelo di Berlino: “non basta”
Nel pomeriggio arriva la stroncatura della Frankfurt Allgemein Sonntagszeitung: “Proposte non credibili. Diremo ai colleghi greci che non hanno fatto nulla per rafforzare la fiducia”.
Il ministro dell’Economia tedesco Wolfgang Schaeuble spiega le perplessità: “Il negoziato è estremamente difficile” perché le nuove proposte greche presentano “lacune finanziarie”. E aggiunge: “Le promesse non bastano. Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati”.
A parlare di “un grosso problema di fiducia” è il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che chiede alla Grecia “grande impegno per ricostruire la fiducia”. Dubbi arrivano anche dal ministro dell’economia irlandese, Michael Noonan, che si mostra preoccupato dinanzi alla spaccatura nella maggioranza di governo ellenica: “Difficile portare avanti le riforme senza un ampio consenso”. Giudizio negativo sul piano Tsipras arriva anche dall’Olanda: “Il piano è debole in alcune aree, cominceremo i negoziati quando tutte le condizioni saranno riempite, ma c’è seria preoccupazione sull’attuazione visto che i greci stanno proponendo qualcosa che una settimana fa era stata rigettata al referendum”. Più possibilisti i francesi, mentre il Commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, considera il piano di Atene come “un gesto significativo”.