A Milano si decide molto, è una partita chiave per Matteo Renzi, che non vuole assolutamente perdere. Tra un anno la sfida potrebbe essere decisiva per le sorti del governo e quindi delle riforme costituzionali, primo fra tutti il senato. Per questo, secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera proprio oggi, i vertici del Pd avrebbero mandato i loro “ambasciatori per aprire una trattativa con Giuliano Pisapia per convincerlo a ripresentarsi”. “Resta lui, secondo i sondaggi, il candidato con più chance”, continua sul giornale Maria Teresa Meli. Infatti il sindaco milanese aveva reso noto la sua volontà a non candidarsi alle elezioni del 2016 nel capoluogo lombardo.
Per ora, invece, rimane la pista più probabile rimane quella di Giuseppe Sala, il commissario unico di Expo, che di certo non ha la stessa popolarità di Pisapia, sindaco in grado di unire sotto di sé una coalizione variegata. Talmente variegata da essere impossibile a livello nazionale, dall’estrema sinistra la centro.
Il doppio filo con le riforme
L’obiettivo primario di Renzi, a cui però ormai ha rinunciato, era di “piazzare il referendum confermativo (per le riforme costituzionali, ndr) in abbinata con le amministrative del prossimo anno”. Un’ipotesi saltata, causa slittamento del voto in parlamento a dopo settembre. Qua si nota come il fiorentino non ha voluto forzare la mano come l’anno scorso, quando aveva chiesto gli straordinari al Senato in Agosto per la legge elettorale. Ora il gradimento è più basso e non si potevano rischiare altre nottate e forzature per votare leggi costituzionali. Sebbene per Renzi non sia stata una questione di numeri: “Io i numeri al Senato li avevo tranquillamente, non è per questo che ho deciso di rinviare la riforma costituzionale”. Le motivazioni sono oscure, anche perché non scopre “le sue carte adesso, la situazione è troppo delicata”.
L’incognita Majorino, delfino Pisapia
E la situazione è delicata non solo per le riforme. Si potrà candidare Pisapia se è già sceso in campo il suo delfino? Si chiama Pier Francesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali del capoluogo lombardo. Ha deciso di candidarsi alle primarie del centrosinistra per scegliere chi correrà contro il centrodestra a Milano (anche qui domanda difficile: sarà Salvini?).
L’impressione generale dimostra che Renzi, Pisapia o no, ha ragione su un punto. La sfida per Milano e per le amministrative sarà decisiva, per capire se il governo durerà fino al 2018 e le riforme andranno in porto.