L’accordo tra eurogruppo e Grecia “è umiliante” secondo l’opinione della parte più a sinistra di Syriza: è questa la grana che ha di fronte Tsipras. Il premier ora ha il compito di convincere la parte più ostile del suo partito e dell’opinione pubblica della bontà dell’accordo.
“Accordo umiliante”. Così Panagiotis Lafazaris, ministro dell’energia e leader dell’ala radicale di Syriza, definisce il compromesso raggiunto ad Atene in una nota a nome di ‘Piattaforma di sinistra’ pubblicata sul sito parapolitika.gr.
Bild: “86 miliardi ai greci!”
“86 miliardi per i greci!”. Lo scrive Bild on line, titolando sull’accordo raggiunto a Bruxelles su Atene. “Svolta nel grexit-dramma: dopo tutte le promesse sul fatto che non ci sarebbe stato un terzo pacchetto di aiuti…86 miliardi per i greci!”.
Sulla edizione cartacea, uscita prima dell’intesa, il tabloid di Axel Springer che per settimane ha agitato una campagna pro- Grexit aveva scritto: “Europa morbida, Schaeuble duro”.
Luttwak: “Sbagliato lasciare negoziati a Merkel”
“Conseguenze per un’eventuale Grexit? Ci sono già state”. Lo afferma in una intervista al Messaggero, l’economista e politologo Edward Luttwak: “Ci sono già state da quando è cominciata la crisi greca e non è stata risolta. La prima è più importante delle conseguenze è stata la distruzione della credibilità e dell’immagine delle istituzioni europee. È stato come portare un malato al pronto soccorso di un ospedale per un’emergenza e i medici cominciano a litigare tra di loro. La credibilità dell’ospedale è compromessa”. Per Luttwak: C’erano delle regole per questo tipo di crisi. E c’erano responsabili. Un presidente della Commissione, un presidente del Consiglio, e una figura che dovrebbe occuparsi di politica estera, Federica Mogherini. Juncker, Tusk e la Mogherini avrebbero dovuto dire ai greci: è con noi che dovete parlare, non con Angela Merkel. Non con il cancelliere tedesco, ma con le persone designate ai vertici dell’Europa da queste costosissime istituzioni comunitarie”. “Questi responsabili dell’Europa – prosegue Luttwak – avrebbero dovuto prendere in mano la trattativa e negoziare col governo di Atene mostrando anzitutto il libro delle regole, spiegando in cosa consistano e poi ‘buongiorno e arrivederci’. Invece hanno tirato per le lunghe, 5 anni di tira e molla tra sì e no, per dire alla fine no. Il paziente che è un po’ pazzoide, nel frattempo ha continuato a non applicare le regole e il risultato è che tutte le istituzioni Ue, l’intero fenomeno Europa, si sono ridotti a un livello tale che la cosa più produttiva sarebbe lasciar cadere queste istituzioni e tornare al mercato comune, che invece è stato un successo e funzionava bene”.
Krugman: “Follia vendicativa”
Le richieste avanzate dall’Eurogruppo alla Grecia sono una “follia vendicativa”: sono una “completa distruzione della sovranità nazionale» e non danno alcuna «speranza». «Sono un grottesco tradimento di tutto quello che significa il progetto Europeo”. Lo afferma il premio Nobel all’economia, Paul Krugman, sul New York Times. “Quello che abbiamo imparato in queste ultime settimane è che essere membro dell’area euro significa che i creditori possono distruggere la tua economia se esci dai ranghi” mette in evidenza Krugman, precisando che è più che mai vero che una dura austerity senza una riduzione del debito è una politica fallimentare non importa quanto si sia o meno disposti ad accettarla. E in questo caso significa che anche una resa della Grecia sarebbe un vicolo cieco«. »Il progetto europeo, che ho sempre elogiato e sostenuto, ha appena ricevuto un colpo terribile, forse fatale. E qualunque cosa voi pensiate di Syriza o della Grecia, non sono stati i greci a darlo”.