“Ecco chi ha votato la Buona scuola”: proteste in Puglia sulle liste presentate dal M5S
Una lista di volti, nomi, cognomi ed appartenenza partitica. E’ quella presentata dal M5S pugliese, che ha deciso di mettere online un elenco dei parlamentari che hanno votato a favore della riforma della scuola presentata dal governo Renzi. Un maxi poster di “foto segnaletiche”, per permettere agli elettori contrari alla riforma di identificare i “responsabili”, in modo da “non votarli più”.
Un’iniziativa che non è piaciuta al parlamentare PD barese Dario Ginefra, che ha attaccato il M5S locale, definendo le liste un qualcosa che “richiama stagioni della politica che non sono certo le più democratiche”. Una sorta di “liste di proscrizione”, dunque, contestate anche da altri esponenti dem. Come Franco Cassano, che spiega: “se si comincia con liste di proscrizione non so dove si va a finire. Ho timore di queste dinamiche che finiscono per essere di denuncia personale, mi ricordano brutti periodi della storia. Queste iniziative rappresentano la crisi, non la soluzione”. E aggiunge: “I 5 Stelle sono animati da un desiderio di aggressività. Io cerco per quello che mi riguarda di mantenere equilibrio e tranquillità”.
IL #M5S ABROGHERÀ IL DDL SCUOLA, È UNA PROMESSA! MA CHI LO HA VOTATO?
Come ripetiamo da tempo, i politici e i… http://t.co/b9POy7SiTz
— Antonella Laricchia (@AntoLari1986) 12 Luglio 2015
Buona scuola: le reazioni alle liste M5S
Critiche arrivano anche dagli altri partiti. Il sottosegretario di Ncd Massimo Cassano dichiara: “Io nella mia vita ho sempre lavorato e raccolto consensi personali: quelli sono stati il riconoscimento delle persone”. E spiega: “Mi assumo la responsabilità di quello che faccio da sempre. Non devo confrontarmi con nessuno di loro nè accetto giudizi da chi deve dimostrare ancora tutto nella vita”.
A rincarare la dose è Antonella Laricchia, consigliere regionale M5S nonché candidato governatore alle ultime elezioni regionali: “Come ripetiamo da tempo, i politici e i movimenti politici (o i partiti) vanno giudicati (severamente e con attenzione) non solo in base alle parole che pronunciano, ma anche e soprattutto rispetto a ciò che votano”. E aggiunge: “Questo governo con la sua grande maggioranza continua a prendere a schiaffi tutti gli italiani, compresi i propri elettori, sentendosi intoccabile”.