Di fronte alle pesantissime e vendicative condizioni imposte dall’Eurogruppo alla Grecia per ottenere un nuovo prestito, la resa di Alexis Tsipras voluta al fine di evitare il disastro economico e sociale che un’eventuale uscita del paese ellenico dall’euro avrebbe potuto comportare , ha fortemente deluso quei politici in Italia (apostrofati come “brigata kalimera”) che avevano guardato con speranza al referendum greco per poter cambiare le regole all’interno della UE.
Il fatto di aver accettato quello il premio nobel per l’economia Paul Krugman ha definito “un annientamento assoluto della sovranità nazionale, senza alcuna speranza di sollievo” ha infatti destato perplessità in chi fino a qualche giorno fa plaudiva entusiasta alla rivoluzione democratica greca dell’oxi.
Di Maio: il parlamento greco mandi Tsipras a casa
Fra i più amareggiati, sicuramente figurano gli esponenti del movimento 5 stelle: Luigi Di Maio intervistato a 24mattino su Radio 24 infatti auspica addirittura che il parlamento greco bocciando le riforme possa mandare a casa Alexis Tsipras:
“A Tsipras oggi direi che se fai un referendum e i cittadini han più coraggio di te, abbi il coraggio di portare avanti i risultati del referendum. A questo punto l’unico appello da fare è al Parlamento greco: bloccate questo piano, mandate a casa Tsipras e fate decidere ai cittadini con le prossime elezioni”
La delusione di Di Maio per il comportamento del premier greco nasconde la preoccupazione che si possa creare in europa un precedente che possa essere applicato anche ad altri paesi: “Hanno inventato l’Equitalia europea, per questo ce l’ho con Tsipras: hanno trovato il modo per espropriare un Paese dei propri beni. Tsipras ha fatto una resa totale, incondizionata”.
Di Maio parla anche di altri aspetti dell’europa che definisce “inquietanti”: “Se le misure imposte finiranno per strozzare la Grecia a questo punto l’Europa non serve più. Soprattutto mi inquieta il fondo di garanzia. Uno Stato è sovrano perché i suoi beni non sono pignorabili, qui stiamo parlando dei porti, aeroporti e altri asset in vendita. E’ come se noi mettessimo a garanzia il Colosseo”.
Fanno da Eco alle dichiarazioni di Di Maio i giudizi espressi nel Blog di Beppe Grillo, nei quali si critica il fatto che le condizioni a cui Tsipras ha aderito sono addirittura deteriori rispetto a quelle per cui il popolo greco ha votato “no”; nell’analisi non manca in ogni caso una critica allo status democratico dell’Unione Europea: “Otto giorni dopo il referendum del 5 luglio e il grido di democrazia e sovranità “Oxi” che è rimbombato in tutto il mondo, alla fine, è prevalsa la linea tedesca: l’umiliazione della democrazia. La zona euro e l’Unione Europea è oggi questo, umiliazione della democrazia.”
Salvini: la Merkel è il quarto Reich
Utilizza toni ancora più forti nei confronti di euro e Germania, l’altro grande euroscettico della politica italiana, Matteo Salvini; intervistato a “La Zanzara” su Radio 24 il leader della Lega Nord non usa mezzi termini per definire la politica voluta da Angela Merkel: “La Merkel? E’ quarto Reich. Quando ne parlavo io tre anni fa ero etichettato come pazzo e folle, ora molti giornalisti dicono la stessa cosa, parlano di regime”. Anche per Salvini l’atteggiamento di Tsipras si sarebbe alla fine rivelato colposamente troppo arrendevole e per il politico della Lega la prossima vittima potrebbe essere proprio l’italia: “La Grecia? Tsipras ha calato le braghe ha fatto casino sul referendum e poi ha firmato un accordo che è peggio di quello proposto al referendum. La Grecia è morta, finita, ha il cartello affittasi. Il problema è che dopo la Grecia arriva l’Italia governata dal fenomeno. Quando arrivano a noi, perché ci arriveranno visto i bocconi di Eni, Enel, si parlerà di privatizzazioni per coprire il debito e quindi c’è la fregatura dietro l’angolo”.