Il Pd di Renzi è passato dall’eclatante risultato delle elezioni europee al forte ridimensionamento alle ultime elezioni regionali e amministrative. Proprio dopo il turno di ballottaggio dello scorso 14 Giugno si era parlato di un cambio di rotta per il Partito Democratico. Cosa è successo ad mese di distanza? Niente. La situazione è migliorata? Non si direbbe.
L’organizzazione del Pd
Renzi ha incontrato la scorsa settimana i deputati per provare a spiegare loro cosa non funziona punto di vista comunicativo. E dato suggerimenti su come affrontare meglio i talk show. Nessuna azione concreta per ciò che concerne l’organizzazione vera e propria del Partito. La gestione del Pd è delegata da Renzi a tre persone: Debora Serracchiani, Lorenzo Guerini e Luca Lotti. I primi due sono vicesegretari nazionali mentre Lotti è il braccio destro del premier per conto del quale cura anche i rapporti politici.
I problemi sul territorio
Nonostante i sondaggi continuino a segnalare un Pd in calo col M5S e la Lega in crescita nulla sembra muoversi dalle parti di via Sant’Andrea delle Fratte. Nelle precedenti settimane si è ipotizzata la possibilità che a reggere le sorti del Pd potesse essere chiamata una figura nuova. Si è anche paventata l’idea dello spostamento di un ministro o di una ministra a cui affidare le sorti del Partito. Ma per ora tutto sembra tramontato.
L’impressione che si trae è l’assenza di un figura di riferimento che parli alla comunità democratica mentre si registra l’inevitabile fatica di Renzi di dover rappresentare la doppia veste di Presidente del Consiglio e segretario del Pd. Spesso, o quasi sempre, la seconda soccombe di fronte alla prima. E cosi si lasciano vuoti che producono guasti come l’assenza di figure forti e autorevoli in grado di dipanare problemi anche sui territori.
A Milano sembra andare in scena la stessa situazione che si è vissuta in Campania prima delle regionali. Là dove ha vinto De Luca creando non pochi imbarazzi a Renzi. Si aggiunga l’asse tra i governatori del sud che oggi si vedranno a Policoro per protestare contro le trivellazioni: presenti Pittella della Basilicata, Emiliano per la Puglia e Oliverio per la Calabria.
La prossima direzione
Sabato 18 Luglio, nei padiglioni dell’Expo, si terrà la prossima direzione del Pd. La scelta del luogo, da alcuni definita inopportuna, dimostra ancora una volta come il Pd venga vista quasi come uno strumento a supporto dell’azione del Governo. Il solco è quello del partito leggero profetizzato al Lingotto da Walter Veltroni nel 2007. Le uscite di Cofferati, Civati, Fassina sembrano non preoccupare più di tanto ne’ Renzi ne’ gli altri esponenti della maggioranza interna.