Scenari: Pd, M5S e Lega-Forza Italia in caso di elezioni anche in Sicilia e Roma (oltre a Milano) nel 2016
Le parole tra Crocetta ed il suo medico e gli scandali di Mafia Capitale potrebbero far tornare anzitempo alle urne la Sicilia e la Capitale. L’instabilità politica e la fiducia delle rispettive maggioranze nei confronti di Crocetta e Marino potrebbero condurre ad elezioni anticipate. A Milano invece nel 2016 si terranno le elezioni comunali al quinto anno di amministrazione Pisapia.
Elezioni, i rischi per il Partito Democratico
Se si votasse in Sicilia, a Roma e a Milano le elezioni del 2016 assumerebbero un rilievo nazionale a soli due anni dalla scadenza della legislatura. Il 2018 è l’orizzonte più volte ribadito da Renzi per il lavoro impostato dal Governo. Partiamo dunque dal Pd e dal centrosinistra. La prima incognita ed il più grande rischio per il Pd è rappresentata al momento dalla nascita del soggetto politico alla sua sinistra composto da ex esponenti del Pd e leader della sinistra come Vendola. Il Pd si alleerà alle forze di sinistra? Senza alleanza quanti voti rischia di perdere il Pd alla sua sinistra? L’altra incognita è l’influenza del giudizio degli elettori sull’operato del Governo. Per chi governa c’è sempre il rischio che gli elettori utilizzino ogni tornata elettorale per inviare segnali di disapprovazione (o di approvazione e fiducia come alle ultime elezioni europee verso Pd e Renzi) nei confronti del lavoro dell’esecutivo. Terzo ed ulteriore elemento è dato dalla scelta dei candidati. Le elezioni regionali del 31 Maggio sono la dimostrazione di quanto anche le primarie (vedi caso Paita in Liguria) possano dimostrarsi un’arma a doppio taglio. Il Pd rinuncerà alle primarie?
Elezioni, M5S già primo partito in Sicilia alle regionali del 2012
Il Movimento 5 Stelle seguirà un canovaccio già consolidato. Con la scelta dei candidati online e l’impegno nei territori chiamati al voto dei suoi rappresentanti più apprezzati nelle fasi clou di campagna elettorale. Se si tornasse al voto in Sicilia e a Roma potrebbe giocare una carta in più perché eventuali elezioni anticipate dovute a scandali di natura giudiziaria sarebbero per il M5S una marcia in più. Proprio in Sicilia nelle elezioni regionali del 2012 vinte da Rosario Crocetta il MoVimento 5 Stelle risultò il primo partito dell’isola con il 14,9% ed il candidato presidente del M5S, Giancarlo Cancellieri, raggiunse quota 18,2%. A Roma si è parlato della possibilità di schierare come candidato sindaco Alessandro Di Battista ma lo stesso deputato ha spiegato che non c’è possibilità di derogare alle regole del MoVimento. Il M5S vincerà una delle tre ipotetiche sfide chiave tra Milano, Roma e Sicilia?
Centrodestra, banco di prova alleanza Lega-Forza Italia
A Milano è possibile che a rappresentare l’intesa tra Lega e Forza Italia possa esserci in prima persona il segretario della Lega Matteo Salvini da schierare come candidato-sindaco. Mentre a Roma in tanti vorrebbero candidare Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, partito alleato alla Lega. Se si votasse in Sicilia potrebbe correre un uomo gradito a Berlusconi ed agli azzurri. Prima dei candidati il centrodestra punta sul modello: il faro è dato dalle ultime elezioni in Liguria dove Toti è riuscito a battere un centrosinistra diviso e approfittare dei (tanti) voti raccolti dai 5 Stelle