È ripreso il percorso della Riforma Pa alla Camera. Ai voti gli emendamenti riguardanti il capitolo dirigenza, uno dei più corposi ed anche forse il più discusso. In sospeso c’erano i due emendamenti all’articolo 9 firmati M5S in merito alle sanzioni per i dirigenti pubblici condannati dalla Corte dei Conti per danno erariale: si va dalla sospensione al licenziamento; nel mezzo, il trasferimento ad altro ufficio.
Stop al voto minimo laurea come requisito d’accesso concorsi
Grazie all’approvazione di un emendamento a firma Partito democratico, è stato soppresso il requisito del voto minimo di laurea per partecipare ai concorsi pubblici.
Avvocatura dello Stato: spazio ai giovani e al merito
Novità per quanto riguarda l’Avvocatura dello Stato: più spazio ai giovani al merito con l’inserimento di paletti per il conferimento degli incarichi. L’articolo 9-bis della riforma era stato inserito durante i lavori in commissione a Montecitorio e prevede il divieto di affidare ruoli dirigenziali per chi è ormai prossimo alla pensione.
Incarichi ai pensionati: resta vincolo gratuità
Allargati i limiti temporali per gli incarichi ai pensionati: il tetto di un anno varrà soltanto per i ruoli direttivi e non vi sarà possibilità di rinnovo. Altre cariche e collaborazioni sono consentite. Confermato il vincolo della gratuità per tutte le posizioni affidate a pensionati.
Revoca o divieto incarico dirigenti condannati da Corte dei Conti
Approvato l’emendamento al ddl presentato dal M5S sui dirigenti: revoca o divieto di incarico nei settori esposti a rischio corruzione in caso di condanna, anche non definitiva, da parte della Corte dei Conti al risarcimento del danno erariale per condotte dolose.
Riforma Pa, capitolo dirigenza: approvato articolo 9 ddl Madia
Uno dei capitoli principali del ddl Madia è la riforma della dirigenza della P.A. È stato approvato l’articolo 9: resta la possibilità di essere licenziati ma sarà necessario aver avuto almeno un incarico ed essere stati valutati negativamente. Al dirigente viene concessa la possibilità di chiedere il “demansionamento” a funzionario per non essere mandato via.