Parlando di Denis Verdini, Giuliano Ferrara non ha dubbi: si tratta di un “Fuoriclasse, grande scudiero e politico intelligente”. Tanto da spingersi a dedicare ai pregi e alle virtù del suo “amico” un intero editoriale su Il Foglio.
Pur non essendo uno “stinco di santo”, per Ferrara è indiscutibile che Verdini sia un vero “talento dell’organizzazione e del realismo”, tanto da inquadrare la sua figura come il perno necessario per l’insediamento di Renzi a Palazzo Chigi.
Governo Renzi grazie a Verdini
Senza Verdini, afferma Ferrara, “non ci sarebbe il governo Renzi”, ed anzi “staremmo ancora ad armeggiare con il cacciavite di Enrico Letta, e Berlusconi sarebbe da tempo nelle mani di Salvini senza nemmeno aver provato a esercitare, con il famoso connubio del Nazareno, il suo lascito migliore”. Ed è proprio grazie al Patto del Nazareno che oggi possiamo avere “una buona o cattiva una legge elettorale” ed “un incipiente sistema monocamerale”.
Nuovo gruppo filo-governativo ostacolato da caso Sarro
L’elogio a tutto tondo da parte di Ferrara appare come un vero e proprio asse di sostegno per Denis Verdini, dopo la recente richiesta d’arresto nei confronti del deputato Carlo Sarro, firmatario, assieme a quasi altri 20 parlamentari, di un documento promosso da Verdini a sostegno del ddl Boschi sulle riforme. Questo documento sanciva lo strappo di questi (ormai ex) forzisti da Berlusconi e apriva la strada alla creazione, entro luglio, di un nuovo gruppo parlamentare filo-governativo guidato da Verdini. Operazione politica importante, ma oscurata, appunto, dall’accusa molto grave rivolta a Sarro, che riguarderebbe una turbativa d’asta aggravata dall’aver agevolato un’organizzazione camorristica.
Ferrara sicuro: “È moralmente a posto e politicamente in ordine”
Secondo il fondatore de Il Foglio, tuttavia, quando si parla di Verdini: “Chiunque legga i mattinali di questura che si pubblicano nel nostro paese pensa che sia il delinquente, chiunque lo conosca e sappia delle cose politiche pensa esattamente l’opposto: non è un moralista ma è moralmente a posto e politicamente in ordine”.
Non solo: “Con dieci chili in meno somiglia Clark Gable”
Le doti verdiniane non rimangono, peraltro, circoscritte alla sfera politica ma permeano totalmente la persona de “il Denis”, che “con dieci chili in meno somiglia a Clark Gable”.
“Non amarlo significa essere cretini collettivi”
Insomma, chiunque sia dotato di senno non può non apprezzare Verdini e solo un “Cretino Collettivo” può trattare il suo “amico” – prosegue Ferrara – “come un Razzi qualsiasi, un ‘responsabile’, cioè un opportunista senza principi, la solita manfrina del voltagabbana eccitata dai voltagabbana ideologicamente fedeli a un solo padrone, non come noi arlecchini della politica possibile”.
“Verdini non è vanitoso né urlatore come altri berluscones”
Altra dote riconosciuta da Ferrara a Verdini sembra essere la pacatezza e la discrezione, specie nei confronti della stampa: “Al contrario di molti altri berluscones, vanitosi pluripremiati e urlatori, il Denis si sente e si vede poco, tiene a distanza i giornalisti”.
Incontro Verdini-Berlusconi merito di Ferrara
A proposito di Berlusconi, l’ex direttore de Il Foglio racconta di essere stato artefice dell’incontro tra il leader forzista e Verdini, e di come quest’ultimo sia riuscito nella scalata politica dentro Forza Italia, partendo dalla Toscana verso il livello nazionale, per arrivare ad essere, per molto tempo, braccio destro dell’ex Cavaliere. Fino alla rottura consumata nelle ultime settimane.