“Abracadabra! Eccovi la norma ammazza-blog”: è l’inizio dell’intervento di ieri del deputato Danilo Toninelli sul blog del fondatore del M5S Beppe Grillo. L’accusa è pesante. Nella proposta di legge Boccadutri sarebbe previsto un emendamento “che vieta la pubblicità nei blog riconducibili ai movimenti politici”, con l’obiettivo di “far fuori il M5S”.
L’emendamento incriminato
Così recita l’emendamento all’articolo 2 della legge proposta del deputato, prima di Sel, ora del Pd, Sergio Boccadutri: “È vietata la visualizzazione, attraverso la rete internet, di informazioni, immagini e video, effettuata a scopo di lucro, nei siti dei partiti e dei movimenti politici, nonché nei siti, blog, o comunque denominati, riconducibili a un partito o movimento politico”. Se venisse approvata, sarebbe la fine per i guadagni del blog di Beppe Grillo, che vive grazie alla pubblicità. Non toccherebbe altri siti di informazione che non fanno riferimento a nessun movimento politico.
Secondo il grillino Toninelli questa mossa del governo significherebbe “che stiamo andando alla grande e che Pd & Co. temono ogni giorno di più una nostra vittoria alle prossime elezioni”. Ha continuato poi temerario: “Inutile il dire che non gli conviene approvarla. Non farebbe che accelerare la nostra vittoria”. Così si legge sul blog di Beppe Grillo. Sta crescendo la convinzione nel MoVimento 5 Stelle di potere mettere il bastone nelle ruote di Renzi, più di ogni cosa dal punto di vista elettorale, dati gli ultimi sondaggi che vedono in calo il Partito democratico e in ascesa la formazione pentastellata.
C’è da chiedersi se l’emendamento in questione sia veramente una norma ammazza-blog oppure un modo per rendere più trasparente la questione della pubblicità sui siti di informazione. È giusto che una formazione politica viva grazie agli introiti pubblicitari? Allo stesso modo i grillini potrebbero controbattere: è giusto che i partiti siano sopravvissuti grazie ai milioni di finanziamento pubblico?