Usa: promesso un aumento degli aiuti militari a Israele per allentare le tensioni successive all’accordo sul nucleare iraniano. L’annuncio avverrà dopo la visita della prossima settimana a Tel Aviv del Segretario alla Difesa Ashton Carter.
Usa: per farsi perdonare
L’accordo sul nucleare iraniano non è un “errore di proporzioni storiche”, come non ha esitato a definirlo il premier israeliano Netanyahu. La mossa di Obama – destinata a riportare l’Iran all’interno del consesso internazionale – al contrario, potrebbe risanare un ferita aperta da decenni e, allo stesso tempo, fornire agli Usa un fondamentale alleato in Medioriente.
D’altra parte, Israele non poteva prendere bene la notizia: per scongiurare i pericoli della liason tra il governo di Tel Aviv e i Repubblicani (ai quali Netanyahu ha chiesto aiuto per fermare l’accordo con l’Iran al Congresso – anche se i poteri di Obama gli consentono di “forzare” l’approvazione), l’amministrazione americana qualcosa doveva pur concedergli.
L’annuncio arriverà la prossima settimana, riferisce il Jerusalem Post, quando si incontreranno il Segretario alla Difesa americano Ashton Carter e il suo omologo israeliano Moshe Yaalon, nelle casse di Israele arriveranno presto 1,5 miliardi di dollari di aiuti militari: non solo verrà fornito un nuovo squadrone di caccia F35 ma verrano anche ripristinate le scorte missilistiche ai livelli precedenti ai bombardamenti contro Gaza della scorsa estate.
Usa: avverti prima di sparare
Attualmente Israele riceve 3 miliardi di dollari l’anno (sin dal 2009) in aiuti militari da parte statunitense: la maggior parte viene utilizzata per comprare mezzi ed equipaggiamenti (comparto aviazione e difesa missilistica) prodotti dagli Usa. Il nuovo accordo partirà dal 2018 e avrà durata di un decennio: pochi dubbi sul fatto che andrà in porto, d’altronde da tempo si discute di portare il totale degli aiuti a 4,2-4,5 miliardi di dollari ricorda il New York Times.
Tuttavia, il primo ministro israeliano si è mostrato scettico sulla questione: ricevere nuovi aiuti dagli Usa significherebbe avallare “silenziosamente” l’accordo con l’Iran. D’altra parte, il leader dell’opposizione Isaac Herzog ha già annunciato una visita a Washington per proporre un pacchetto di nuove misure per la sicurezza. Netanyahu non si farà scavalcare proprio sul tema della difesa dagli attacchi di Hamas (Palestina) ed Hezbollah (Libano) – entrambe formazioni con alle spalle l’Iran; una sola rassicurazione da parte di Obama: avvertire prima di lanciare nuove operazioni militari.