In Veneto vince il buon senso, mentre a Roma si compiono errori madornali che porteranno il Paese allo sfascio. Questo in sintesi il giudizio del leghista Luca Zaia, governatore del Veneto, in merito alla gestione dell’emergenza migranti da parte del governo Renzi.
Intervistato dal quotidiano Repubblica, Zaia difende la protesta avvenuta a Quinto di Treviso – che ha visto la presenza anche di esponenti di Forza Nuova – che ha portato al trasferimento di 101 immigrati: “Ha vinto il buon senso. Portare 101 immigrati in appartamenti sfitti e senza elettricità, oltretutto in un residence abitato da 30 persone con bambini, è stato un esempio di cosa non fare in caso di ospitalità”. E smentisce l’utilizzo di violenza: “Dati alle fiamme solo un paio di materassi, ma comunque condanno ogni atteggiamento incivile”.
Migranti, il giudizio di Zaia
Zaia dichiara di non ritenersi xenofobo, ma al tempo stesso considera una pia illusione quella di portare avanti la cosiddetta dottrina delle “porte aperte” nei confronti di tutti. Una scelta ritenuta profondamente errata, che “ci porterà allo sfascio sociale”. E critica chi vuol far passare l’idea che tutte le persone che hanno diritto all’accoglienza scappino effettivamente dalle guerre: “Solo un terzo di chi fa domanda d’asilo poi la ottiene”.