Non basterà il rimpasto di governo a salvare Tsipras. E nemmeno i sondaggi favorevoli al leader di Syriza. Ne è convinto Yanis Varoufakis. “Non ci sono misure tecniche – spiega l’ex ministro delle Finanze greco al Fatto Quotidiano – che possano far funzionare un programma non attuabile. Possono esserci ingegneri e fisici che lavorano contro la gravità, ma la gravità vincerà sempre. Questo programma fallirà, non importa chi lavorerà alla sua realizzazione. Di fatto è già fallito. Estendere la crisi nel futuro e pretendere che sia risolta è irrazionale. Neanche il ministro tedesco Wolfgang Schauble – aggiunge – crede in questo programma. Il Fondo Monetario Internazionale non ci crede e prevede che il debito salirà al 200%. L’accordo c’è stato imposto per vendetta. L’Europa – sottolinea – non ha riconosciuto i propri errori e ha continuato a spingere per un programma sapendo già che è fallito”.
Varoufakis si dice pronto a guidare il fronte del no. “Mi sono dimesso perchè il governo non era pronto a dare forza al No arrivato dal referendum. Sono un deputato e sono qui per restare e il mio ruolo verrà più che rinforzato da questi eventi. Ci sono 140mila persone che hanno votato per me, penso di essere il parlamentare più votato di tutta Grecia nelle ultime elezioni. Glielo devo, resterò qui, devo combattere per la causa greca e per il 61,5% che ha votato No al referendum”.
Padoan attacca Varoufakis
Dalle colonne della Stampa, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan attacca Varoufakis. “Non mi piace metterla sul personale. Ma fino alla sua sostituzione non c’ è stato alcun progresso, al Parlamento greco ha votato contro l’ accordo e il programma precedente si poteva chiudere a condizioni per loro migliori. Sei mesi fa – ricorda – la Grecia stava meglio, era un Paese che cresceva e aveva accesso ai mercati. Ora deve ricostruire la sua credibilità. In ogni caso nell’ accordo non si parla solo di aumento dell’ Iva o delle tasse ai più ricchi: c’è l’ impegno a sostenere nuovi investimenti per almeno 35 miliardi. Il mix di misure che serve per Atene è quello che si chiede a tutti: riforme strutturali e investimenti”.