Manovra fiscale. Parla Yoram Gutgeld, il guru di Renzi: ecco dove prenderemo i soldi
Per recuperare le risorse necessarie a ridurre le tasse «agiremo su tre fronti. Il primo è quello dei tagli alla spesa pubblica: 10 miliardi nel 2016, che aumenteranno negli anni successivi. Il secondo è la crescita dell’economia, che potrà essere più alta del previsto grazie anche alla riduzione delle tasse. Il terzo è il margine che esiste tra il deficit in rapporto al prodotto interno lordo ora previsto e quello che potrà diventare per favorire la ripresa pur senza oltrepassare il 3%». Così Yoram Gutgeld, consigliere economico del premier Matteo Renzi, in un’intervista al Corriere della Sera.
Di quanto si potrà salire sul deficit? «Dipende dalla trattativa che faremo con la Commissione europea. Osservo che per il 2016 lo spazio tra l’1,8% e il 3% vale circa 20 miliardi mentre nel 2017 si sale a 30 miliardi. Questo per dire che il margine di manovra è ampio». Lo slittamento del pareggio strutturale di bilancio? «Uno dei criteri nuovi di valutazione ottenuti con il semestre italiano di presidenza della Ue è la flessibilità delle regole di bilancio in relazione alle riforme. E noi stiamo facendo riforme ampie e profonde. Quanto al debito, dopo 7 anni, comincerà a ridursi e questo, insieme al rispetto del deficit non oltre il 3%, sono i paletti fondamentali per giudicare i conti pubblici. In questo quadro un eventuale nuovo rinvio del pareggio strutturale di bilancio può starci». L’economista sottolinea poi che dal 2017 «il taglio del prelievo fiscale tornerà a concentrarsi sulle imprese», con l’obiettivo «di rendere conveniente per le imprese italiane ed estere investire nel nostro Paese». «Noi – dice Gutgeld – diciamo fin d’ora che nel 2017 ci sarà una riduzione del prelievo tra Ires e Irap di circa 15 miliardi l’anno».