Grecia: riaprono le banche dopo 3 settimane mentre scattano le nuove aliquote IVA. La Germania apre a una ristrutturazione del debito, dopo l’estate si decide il destino di Tsipras. Inoltre la Grecia ha rimborsato la totalità dei suoi arretrati al Fmi.
Grecia: dopo 3 settimane
Le banche greche finalmente riaprono anche se per ora possono fornire solo alcuni servizi base come l’accesso alle cassette di sicurezza, il deposito di assegni, il pagamento di fatture etc. La decisione del governo è arrivata dopo l’aumento dei Fondi ELA – le misure di emergenza che al momento garantiscono la liquidità agli istituti ellenici – da parte della BCE e il prestito-ponte di 7,2 miliardi concesso dall’UE. Quest’ultimo è stato già totalmente speso per ripianare una parte dei debiti in sospeso con BCE (restituiti 4,2 miliardi) oltre che con l’FMI (circa 2 miliardi): dal Guardian fanno notare che, per la velocità con cui si è volatilizzato il prestito, bisognerebbe parlare più di “bunjee jumping” che di “ponte”.
Dall’annuncio del referendum del 5 luglio scorso, i greci hanno potuto prelevare solo 60 euro al giorno: adesso il prelievo massimo cumulato è stato portato a 420 euro settimanali. Ancora bloccati i bonifici e i trasferimenti di denaro verso l’estero.
Dunque, “il controllo sui capitali e le restrizioni sui prelievi resteranno in vigore ma stiamo entrando in una nuova fase, che tutti ci auguriamo essere di normalità” ha fatto il punto della situazione Louka Katseli, presidente dell’Associazione delle Banche Greche. Intanto, l’IVA su alcuni generi alimentari e trasporti pubblici è balzata dal 13% al 23%.
Grecia: le aperture della Merkel
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha aperto alla possibilità di una ristrutturazione del debito greco “ma non ora“, bensì quando Atene avrà attuato tutte le condizioni del terzo salvataggio. D’altra parte, è escluso l’avallo all’haircut – il taglio del 30-40% – tanto desiderato dal governo greco: la proposta potrebbe concernere un dilatamento delle scadenze e una diminuzione degli interessi (FMI e BCE, da parte loro, vogliono un parziale condono del debito).
Nel frattempo, l’esperienza del governo Tsipras sembra essere definitivamente volta al termine – pesa la scelta dei 40 deputati di Syriza che hanno votato contro il piano dei creditori, passato al Parlamento greco solo grazie al voto delle opposizioni – un segnale su tutti la decisione del premier di sbarazzarsi dei ministri contrari al bailout. La Grecia forse tornerà alle urne già il 13 settembre, al massimo si voterà ad Ottobre.