Trump come Berlusconi? A dirlo è il New York Times
Stessa ossessione per la ricchezza, stessa vanità, stessa convinzione del proprio genio inconfutabile e soprattutto stessa filosofia, ovvero: “Se mi sono arricchito io, posso arricchire anche voi”. A parlare è Frank Bruni, editorialista del New York Times che paragona senza mezzi termini Donald Trump – miliardario candidato alle primarie repubblicane per le elezioni presidenziali statunitensi del 2016 – all’ex premier italiano Silvio Berlusconi. Coniando il termine “Trumpusconi”, un ibrido capace di trasformare il “linguaggio fangoso” in vantaggio, spacciandolo per “spontaneità”.
Quello delle primarie repubblicane è un Trump combattivo, che non risparmia critiche nemmeno a John McCain, già candidato del GOP alla presidenza nonché reduce del Vietnam: “Il senatore John McCain non è un eroe di guerra. Si può chiamare eroe qualcuno che è stato catturato? A me piacciono gli altri, quelli che non furono catturati”.
Trump e Berlusconi
L’ennesima dimostrazione della campagna elettorale piuttosto colorita portata avanti dal miliardario, che cerca di distinguersi nel campo GOP rifuggendo alle tradizionali categorie di classificazione e comportandosi da “meta candidato”, come sottolineato dall’Huffington Post USA. Una scelta che dinanzi ad ogni ulteriore provocazione può provocare un drastico cambiamento nelle percentuali dei sondaggi, facendolo schizzare ulteriormente in alto oppure ad un crollo repentino.
Quello di Trump, secondo Bruni, è una tipologia di discorso “sbrigativo ma al tempo stesso autentico”, con l’autoreferenzialità innalzata ad esempio di esperienza e saggezza. Una situazione che, seppur tragicomica, per Bruni non è sinonimo automatico di sconfitta, come dimostrato dalle ripetute vittorie del “gemello” Berlusconi.