Continua il braccio di ferro all’interno del Partito democratico tra la minoranza dem e il Segretario-Presidente Matteo Renzi. Questa volta, oggetto del contendere è la riduzione delle tasse che il premier ha annunciato lo scorso sabato all’Assemblea Nazionale del partito e ribadito poi in un’intervista rilasciata domenica al Tg2. Una “rivoluzione copernicana del fisco”, come l’ha definita Renzi, che passa dall’abolizione della tassa sulla prima casa nel 2016, all’intervento su Ires e Irap nel 2017, fino ad arrivare ad interventi sull’Irpef e sulle pensioni alla fine della legislatura, nel 2018. A questo progetto, il ministero dell’economia starebbe lavorando già da sei mesi, al fine di trovare i fondi necessari a coprire il piano (45 miliardi di euro in tre anni).
L’altolà di Bersani
A soffiare sul fuoco delle polemiche è l’ex segretario del PD, Pierluigi Bersani, che stamane sul suo profilo Facebook ha affermato “è sacrosanto ridurre il carico fiscale ma c’è modo e modo e bisogna finalmente discuterne sul serio. Non si vorrà certo tirare la volata al modo della destra!”. Bersani, inoltre, ha invitato a leggere l’intervista rilasciata oggi su Repubblica dall’ex ministro dell’economia, Vincenzo Visco, il quale ha criticato duramente la rivoluzione copernicana caldeggiata dal premier per il mancato riferimento alla lotta all’evasione fiscale, definendo “ingiusta e inaccettabile politicamente” l’eliminazione della tassa sulla prima casa.
Fassina: “Programma Pd uguale a quello del Pdl”
Anche l’ex PD Stefano Fassina ha criticato la proposta del premier: “Dopo Job Acts e legge scuola – ha affermato su Twitter l’ex viceministro dell’economia – per continuare a applicare il programma del Pdl su tasse su casa, il Pd chieda mandato agli elettori”.
Scambio riforme-diminuzione tasse
Secondo quanto riportato da Repubblica, il premier avrebbe chiesto alla minoranza del suo partito di appoggiare il DDL Boschi in cambio dell’approvazione del programma di riduzione delle tasse nella prossima legge di Stabilità. La minoranza dem, tuttavia, ha subito bollato come “ricatto” le intenzioni di Matteo Renzi.
Barbagallo (Uil): “Programma positivo”
Una delle poche voci fuori dal coro delle polemiche è quella del segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, che ritiene positiva la rivoluzione fiscale di Renzi, a patto però che sia “strutturale e non un bonus, e che distingua tra case e redditi dei proprietari di case, perché una generalizzazione crea iniquità”.
Francesco Ferraro