Renzi presenta linee guida per Terzo Settore Servizio civile universale per 100 mila giovani
Costruire un nuovo “welfare partecipativo”, valorizzare il potenziale di crescita e occupazione dell’economia sociale, premiare con incentivi e strumenti di sostegno i comportamenti “donativi o comunque prosociali” di cittadini e imprese. Sono questi i tre obiettivi dichiarati del governo Renzi per la proposta di riforma del Terzo Settore.
Il premier ha presentato, via twitter, le linee guida del progetto, aprendo una consultazione online con i cittadini per un mese, sino al 13 giugno. La partecipazione sarà possibile scrivendo alla mail terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it. Due settimane dopo la palla passerà nelle mani del Consiglio dei Ministri, che discuterà del ddl delega.
Il testo di discussione sul #terzosettore Come promesso a Lucca, un mese fa. Adesso un mese di discussione e poi parte iter #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 12 Maggio 2014
“Esiste un’Italia generosa e laboriosa che opera silenziosamente: è l’Italia del volontariato, dell’associazionismo no-profit e della cooperazione sociale”, è quanto si legge sul documento. Che punta a rilanciare questo Terzo Settore che “in realtà, è il primo, e va valorizzato con la costruzione di reti solidali che prevedano la collaborazione anche di Stato, Regioni e Comuni”.
Tra le proposte per il perseguimento dei tre obiettivi spicca la previsione di una “leva per la difesa della patria”. Tradotto: un servizio civile universale di 8 mesi – prorogabile sino ad un anno – che interessi ben 100 mila giovani all’anno, compresi gli stranieri.
Tra le altre linee guida va segnalata la necessità di circoscrivere al meglio il Terzo Settore, “specificando meglio i confini tra volontariato e cooperazione sociale”, vista la presenza di “soggetti non sempre trasparenti”. Importante anche la valorizzazione del principio di sussidiarietà verticale e orizzontale (“per porre fine agli sprechi generati dall’azione diretta del pubblico nel sociale”) e il decollo dell’impresa sociale (per far sì che “capitalismo e solidarietà possono abbracciarsi in modo nuovo”).
Emanuele Vena