La patrimoniale in Europa, a sorpresa in testa il Regno Unito – Infografiche
E così si riparla di IMU, anzi TASI, e di una sua abolizione, come accade ricorsivamente.
Uno dei motivi per cui è così odiata questa tassa è che si tratta di fatto di una patrimoniale, ovvero una tassa sulla proprietà che prescinde dal reddito.
Patrimoniale che d’altra parte affascina invece molti altri, magari anche su altre forme di ricchezze.
Vediamo allora quale è la situazione in Europa, dai dati OCSE, quanta parte del PIL le tasse sulla ricchezza, ovvero sugli immobili, le patrimoniali vere e proprie sul patrimonio netto, le tasse sulla successione, rappresentano.
Se guardiamo gli ultimi dati omogenei disponibili, del 2013, nella prima infografica, è l’Europa Occidentale a vedere la tassazione maggiore, fino al 4% in Inghilterra, seguita dalla Francia al 3,8%, e poi l’Italia al 2,7%.
Solo lo 0,9% in Germania, e sotto l’1% anche Estonia, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia.
Ma è sempre stato così?
Nella seconda infografica vediamo cosa è accaduto negli ultimi 50 anni, o quasi, dalla metà degli anni ’60. In principio erano Francia e Inghilterra i Paesi con il peso fiscale maggiore sulla ricchezza, con un ruolo importante della Danimarca e della Svezia. Con l’andare del tempo, pur con alti e bassi sono stati Spagna e Italia a sostituire i Paesi scandinavi alla testa degli Stati più tartassati.
Si vede benissimo, soprattutto nella terza infografica, il balzo costituito dall‘introduzione dell’ICI nel 1992 in Italia mentre in Germania la tassazione rispetto al PIL continuava a calare. Da noi la media OCSE veniva superata per la prima volta e da quel momento saremmo sempre rimasti nella metà dei Paesi con la patrimoniale più alta.
Certo, sarà interessante poi scoprire a quale tassazione in particolare questi dati fanno riferimento, se per esempio ad alzare i livelli italiani sono le tasse sugli immobili, mentre in Inghilterra quelli sull’eredità e in Francia sul patrimonio.