Caso Contratti Expo, il Pubblico ministero di Milano Eugenio Fusco ha deciso: chiede il rinvio a giudizio per il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Oltre a Maroni, altri sei richieste di rinvio a giudizio
Come già ampiamente scritto in un precedente post, risalente al 4 giugno, data di chiusura delle indagini, le accuse che la procura muove all’attuale inquilino del Pirellone sono di “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” e “induzione indebita“ per presunte pressi Come già spiegato, poi, se Maroni dovesse finire a processo e dovesse riportare una condanna in primo grado rischierebbe la decadenza da presidente ai sensi della legge Severino.
Oltre al governatore la procura meneghina ha chiesto altri cinque rinvii a giudizio: la società Expo S.p.A., coinvolta sulla base della legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, il direttore generale della stessa Christian Malangone, il capo di segreteria del presidente Giacomo Ciriello, l’ex segretario del Pirellone Andrea Gibelli, oggi a capo di Ferrovie Nord Milano e Mara Carluccio, una collaboratrice di Maroni ai tempi del Viminale.
La palla, dunque, passa adesso al Gup di Milano Chiara Valori, la quale deciderà se procedere con il rinvio a giudizio. La data dell’udienza preliminare è fissata per il prossimo 30 settembre.
Maroni: “Me lo aspettavo, sono tranquillissimo”
Come avvenuto alla chiusura delle indagini, Roberto Maroni conferma il suo stato di tranquillità. “Me l’aspettavo e sono tranquillissimo” ha scritto sulla propria pagina Facebook il governatore della Lombardia, che ha parlato di “accuse ridicole (la promessa di un viaggio mai fatto, costo per la Regione: zero euro) destituite di ogni fondamento o rilevanza, formulate da un magistrato mosso da un evidente pregiudizio politico e incattivito dal clamoroso flop delle sue precedenti inchieste su Lega e Finmeccanica.”
“Ho sempre avuto massima fiducia nella giustizia” ha, poi, sostenuto Maroni, aggiungendo di essere “certo che un giudice terzo e indipendente non potrà che archiviare questa inchiesta per quello che è: una buffonata”. “Nella mia lunga attività politica, da Ministro prima e ora da Governatore, ho sempre lavorato nell’interesse dei cittadini con impegno e onestà” ha, poi, sottolineato il presidente della Lombardia.