“Le parole sono importanti”: così arguiva Nanni Moretti ne La Palombella rossa. La scelta del lessico è dirimente non soltanto per una comunicazione efficace a livello semantico, ma anche sintattico-persuasivo. In politica, così come sul web, ciò è evidente.
Rabbia e paura
Lo spostamento retorico dell’attenzione pubblica sui sentimenti della rabbia e della paura, tipici della facile quanto comoda e superficiale giustificazione della ricerca di un capro espiatorio, è una tecnica comunicativa che può rivelarsi fulmicotone per problematiche quali l’immigrazione e l’accoglienza dei migranti.
Sembra averlo compreso bene Silvia Virgulti, consulente della comunicazione ed eminenza grigia del M5S: “L’argomento immigrazione suscita molte emozioni, tra cui in primis paura e rabbia.
Per questo, in tv iniziare ad argomentare o spiegare trattati o proporre soluzioni più o meno realistiche è inutile, perché le persone sono in preda alle emozioni e sentono minacciata la loro famiglia; non si può pretendere che seguano un discorso puramente razionale”.
Secondo Virgulti la chiave di volta per affrontare il problema sarebbe quella di lasciar fluire il fiume emotivo, “diamo sfogo a rabbia e paura”.
L’inciso su Ventimiglia
A margine, la novella teorizzatrice dello Sturm und Drang targato M5S si è soffermata anche sulla questione legata alla frontiera di Ventimiglia, legando ad essa le prossime venture politiche del movimento nato dalle fortune della premiata ditta Grillo-Casaleggio: “Questa storia di Ventimiglia può farci gioco per ritirare fuori il tema no euro e no Europa dei burocrati. Gli italiani si sentono soli, la Francia ci sta schiacciando, è l’evidenza che l’Ue non ci dà alcun supporto, sia in ambito economico, sia in ambito sociale, possiamo legarci il nostro referendum!”.
“In una giornata ne faccio fuori quanti ne sbarcano”
“Certo, io ne prendo 100 alla volta: tempo di sparare per farli cadere in una buca e me ne date altri 100. In una giornata ne faccio fuori quanti ne sbarcano”. Questo quanto scritto su Facebook da Fabrizio Florestano, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia a Ferrara. A seguito di tali allarmanti asserzioni è puntualmente arrivata la richiesta per delle scuse inappellabili da parte del responsabile provinciale di Fdi Paolo Spath. Il Florestano, nel frattempo sospesosi di sua sponte dall’incarico in polemica e contrasto con il gruppo dirigente, “non è Fratelli d’Italia che non si riconosce più nelle mie posizioni, sono io che me ne vado”, si è inoltre dichiarato sorpreso e stupito circa l’importanza che il web e i mezzi di comunicazione di massa avrebbero dato, a suo dire strumentalmente, a quella che egli si è limitato a definire con decisione quale “una battuta che come tale deve essere intesa”.
Riccardo Piazza