Il “patto con gli Italiani” (e con la minoranza dem) ancora non ha visto la luce, eppure ha già avuto un primo risultato: far aumentare, seppur di poco, la fiducia degli italiani in Matteo Renzi. Proprio come previsto dal premier.
Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto Piepoli per La Stampa, gran parte degli elettori è favorevole all’abolizione delle tasse sulla prima casa. Il premier era consapevole che la “rivoluzione copernicana” sul fisco avrebbe sortito questo effetto, e non a caso l’annuncio è arrivato proprio nel momento in cui Renzi deve fare i conti con un livello di fiducia al minimo storico (33%). Esattamente un anno fa, il premier-segretario aveva dalla sua parte il 70% degli elettori, mentre a maggio di quest’anno il suo indice di gradimento era al 49%. Tuttavia, dopo l’annuncio del taglio della Tasi, il suo indice di fiducia è risalito al 35%.
L’obiettivo di Renzi: attrarre voti dal centrodestra
È evidente che nel momento in cui è in crisi la sua popolarità, Matteo Renzi abbia voluto attrarre anche i voti del centrodestra, e i dati della rilevazione dell’istituto Piepoli lo confermano: gli elettori più soddisfatti dalle riforme fiscali annunciate dal premier, infatti, non sono quelli del PD ma quelli del centrodestra e del M5S.
Come si vede nel grafico seguente, per gli elettori del centrosinistra la misura maggiormente apprezzata è quella relativa agli sgravi per i pensionati, al taglio dell’Irpef per i dipendenti e alla detrazione per i redditi più bassi (43%). Nel centrodestra e nel M5S, invece, l’intervento più gradito dagli elettori sarebbe proprio l’azzeramento delle imposte sul mattone. Non a caso, la priorità annunciata dal premier.
Tuttavia, se dal sondaggio si evince che il 91% degli Italiani spera che la rivoluzione di Renzi vada in porto, solamente il 29% è sicuro che le misure vedranno la luce, mentre il 68% è poco (41%) o per niente (27%) convinto che alle parole seguiranno i fatti.
Scontro Renzi-Padoan sulle misure fiscali
Secondo indiscrezioni delle ultime ore, prima di annunciare la “rivoluzione copernicana” del fisco, Matteo Renzi non avrebbe consultato il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan. Il premier ne avrebbe discusso, invece, solamente con la ministra Maria Elena Boschi e con il consigliere per l’economia Yoram Gutgeld, tenendo all’oscuro anche i consiglieri di Palazzo Chigi Simone Perotti e Filippo Taddei.
Motivo della fretta di annunciare le misure fiscali del governo? I dati di un sondaggio nelle mani del premier, secondo il quale per gli elettori il settore delle costruzioni ha bisogno di un poderoso taglio fiscale per potersi rimettere in moto.
Le intenzioni di voto
L’annuncio di Renzi è servito anche a far risalire il PD nei sondaggi. Rispetto ad una settimana fa, infatti, il partito del premier guadagna un punto percentuale, attestandosi al 33,5% dei consensi. Forza Italia, invece, scende al 10,5% e la Lega di Matteo Salvini si ferma al 16%. In generale, la colazione del centrosinistra sale al 38%, mentre il centrodestra non va oltre il 33,5%. Stabile invece il Movimento Cinque Stelle, secondo partito nazionale con il 24,5% dei consensi.