Rivoluzione fiscale, Padoan assicura: “Non è un annuncio estemporaneo”
Indiscrezioni giornalistiche ritraevano il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, estremamente contrariato dalla rivoluzione fiscale annunciata dal premier Matteo Renzi sabato scorso all’assemblea Pd. Ma le ricostruzioni dei media, per il titolare del Tesoro, sono tutte frutto di fantasia. “Se non avessi condiviso prima dell’annuncio del presidente del Consiglio queste misure sarei qui oggi, ma con un altro mestiere”. “Non è un annuncio estemporaneo – ha aggiunto – ma un altro passo di una strategia messa in atto da tempo”.
Rivoluzione fiscale, Anci preoccupata
Niente incomprensioni quindi tra premier e ministro. Entrambi però devono fronteggiare il fuoco di fila che viene da opposizioni (interne ed esterne alla maggioranza) ed enti locali. L’Anci è la più agguerrita. “E’ impensabile ottenere un risparmio di spesa pubblica di un miliardo in un anno dal riordino delle partecipate” dice Guido Castelli, delegato Anci alla finanza locale, che avverte: “Attenzione a spacciare il riordino del ddl Madia con un qualcosa che produce effetti immediati, richiede tempo. Non spacciamo come spending quella che è una riforma”.
“I sindaci sono tutti molto preoccupati, registro una certa improvvisazione nella gestione di una partita nodale. Noi di questo gettito viviamo”. “Avvertiamo ancora un certo sconcerto per una proposta arrivata senza il ben che minimo confronto preliminare e temiamo – afferma – che con la Nota di aggiornamento al Def si concretizzino nuovi sorprese per i Comuni in termini di nuovi tagli”.
Rivoluzione fiscale, Bersani: “Demagogia”
Per Pier Luigi Bersani, le priorità del governo devono essere altre. “Bisogna stare attenti alla demagogia, perchè la demagogia è il cancro di questo paese. Questo paese non spicca in Europa per il livello di spesa pubblica, che pur pessima, è nella media. E’ l’evasione fiscale che è nettamente superiore. Rendiamoci conto di questo”.
All’ex premier risponde indirettamente il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. “Certamente l’imposizione sulla Casa è sempre stata uno degli elementi più critici segnalati dalle associazioni. Le previsioni sono difficili però (la sua eliminazione, ndr.) un po’ di sollievo lo darà certamente al settore, insieme ad altre misure”.