Ormai è una questione di pochi giorni ma la trattativa fra Alitalia ed Etihad, compagnia aerea emiratina, sembra aver raggiunto l’accordo definitivo. Le ultime questioni, quelle riguardanti debito e occupazione, sembrano risolte.
Il primo sponsor è diventato, ormai, il Governo Renzi stesso: concludere la trattativa è l’imperativo attuale. Ed anche il prima possibile (si parla di farlo entro questa settimana). Il tutto ribadito in un incontro presso palazzo Chigi con presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, l’amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio, il Presidente Cai Roberto Colaninno, i soci bancari ed il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti (in collegamento telefonico) Maurizio Lupi. Dall’incontro, al quale ne succederanno altri ancora, ne esce una volontà di soddisfare quasi totalmente le richieste della compagnia di Abu Dhabi.
Il nodo principale, per gli arabi, sono le pendenze passate di Alitalia: ecco perché avrebbero chiesto la costituzione di una newco (azienda che sorgerà dalla ristrutturazione) nella quale Alitalia permetterebbe loro di entrare al 49%, equivalente a 560 milioni di euro circa di investimento. Debiti ed esuberi, invece, andrebbero a finire nella bad company ovvero ‘Old Alitalia’. Abu Dhabi, in compenso, chiederà 1500-2500 esuberi circa. Il che già pone sul piede di guerra i sindacati, convocati, “appena avremo la risposta da parte delle due società”, afferma Lupi.
Ma è quasi l’intero settore dell’area a dover essere rimesso a punto. Si pensi al discorso sugli 11 aeroporti strategici fatto pochi giorni fa dal Ministro Lupi. E poi alle sue odierne parole sul turismo: “siamo un paese industriale e a vocazione turistica: il trasporto aereo è fondamentale. Non disperderlo e non regalarlo a zero euro a chi ha scommesso sul fallimento”.
Daniele Errera