Sui fatti della Sicilia si esprime Antonio Ingroia che dice la sua sulle fasi difficili vissute in questi giorni dal Presidente della Regione Rosario Crocetta che oggi parlerà all’Assemblea Regionale Sicilia. “Per Lucia Borsellino provo ovviamente grande affetto, ma sinceramente penso che non sarebbe dovuta entrare nella giunta di Crocetta; con un cognome così pesante il rischio di essere strumentalizzata era reale. Quando il governatore mi chiese di fare il suo vice io rifiutai…”. Lo afferma l’ex magistrato Antonio Ingroia, ora amministratore unico di Sicilia e Servizi, in un colloquio con il Corriere della Sera.
Ingroia su intercettazione L’Espresso
La presunta intercettazione pubblicata dall’Espresso? Pensa che si tratti di “una bufala, come ha spiegato in maniera categorica il procuratore Lo Voi”, risponde Ingroia. “Ma dietro dev’esserci una fonte considerata attendibile dall’Espresso, probabilmente istituzionale. Con una precisa finalità. Io non arrivo a immaginare un golpe come Crocetta, ma quella frase, mostruosa ancorché inesistente, ha contribuito ad aumentare la disaffezione e la delegittimazione nei confronti della politica, delle istituzioni e dell’ antimafia. Ci siamo abituati a un eccessivo uso politico delle intercettazioni”.
“Sebbene talvolta sia mancata un po’ di professionalità da parte di qualche mio ex collega, la principale responsabilità è della politica, che con l’inerzia nella moralizzazione al suo interno legittima la supplenza della magistratura. Lasciando che le intercettazioni da strumento investigativo diventino strumento di lotta politica, anche per il modo in cui vengono diffuse dai mezzi di informazione”.
Ingroia: “Tutino prima parlava bene di Lucia Borsellin0”
Ingroia torna sul dottor Tutino, confermando di conoscerlo da una ventina d’anni; “quando ho cominciato a lavorare per la Regione l’ho ritrovato molto vicino a Crocetta. All’inizio parlava bene di Lucia Borsellino, mentre nell’ultimo periodo se ne lamentava fino ad auspicarne le dimissioni”. “Le volgarità che ho letto, a parte la frase che non esiste, confermano che Tutino rappresenta un aspetto deteriore della politica”.