Dopo la rinnovata promessa di accelerazione sul ddl Cirinnà, il Governo frena ancora: per il disegno di legge sulle unioni civili in Senato è arrivata in ritardo la relazione tecnica del ministero dell’Economia in merito alle coperture economiche. Lavori rallentati dunque in Commissione Giustizia in attesa del parere della Commissione Bilancio. L’esame del ddl potrebbe slittare a settembre, alla riapertura del Parlamento dopo la pausa estiva.
La Corte europea ha già condannato il ritardo dell’Italia
Sul delicato tema, l’Italia ha guadagnato anche l’ammonizione dell’Europa come ricordato dalla presidente della Camera Laura Boldrini: “Sulle unioni civili il tempo è scaduto, anche la Corte Europea ce l’ha detto”.
Lo Giudice: “Per la prima volta ddl su nuove famiglie in calendario aula”
La data fissata per la discussione in Senato del testo sulle unioni civili è quella della prima settimana di agosto, l’ultima di lavoro per il Parlamento. Entro quella data (fra il 3 ed il 7 agosto) la Commissione Giustizia dovrà votare i 1600 emendamenti. Il senatore del Pd Sergio Lo Giudice, ottimista, su Facebook osserva: “Dopo quasi trent’anni dalla prima proposta di legge sulle coppie di fatto, per la prima volta un ddl sulle nuove famiglie entra nel calendario di un’aula parlamentare”.
Cirinnà: “Nessuno stop”
A fissare la data la Conferenza del Capigruppo di Palazzo Madama dalla quale Luigi Zanda del Pd conferma: “Abbiamo chiesto con forza che il testo venga inserito dal 3 al 7 agosto nel calendario dell’aula e la Conferenza dei capigruppo ha accolto la nostra richiesta”. E aggiunge: “In più abbiamo chiesto a Grasso di sollecitare la commissione Giustizia affinché si votino gli emendamenti perché un testo così importante merita di arrivare in aula con il mandato al relatore anche perché il relatore è un esponente del Pd, Monica Cirinnà, particolarmente qualificato”. La Cirinnà, via social, ha ringraziato il capogruppo del Pd ed ha assicurato: “Nessuno stop”.
Ma che vuol dire ancora stop su #unionicivili ? No stop avanti con più o meno velocità a seconda dei passaggi, ora manca solo ok ragioneria
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) July 22, 2015
Sacconi: “Iscrizione subordinata a lavori Commissione”
Ma la strada del ddl sulle unioni civili è tutt’altro che in discesa ed i tempi potrebbero essere ancora lunghi. Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato, spiega: “L’iscrizione all’ordine del giorno dei disegni di legge sulle unioni civili è tutta teorica, potremmo dire solo una sceneggiata”. La calendarizzazione è infatti “subordinata alla conclusione dei lavori in Commissione. Il che vuol dire che è praticamente impossibile perché la Commissione non ha nemmeno iniziato l’esame ed il voto dei singoli emendamenti”.
1600 gli emendamenti da votare
Tra i tanti emendamenti, alcuni portano la firma dello stesso Sacconi che precisa: “Il tanto enfatizzato ostruzionismo finora non è stato mai praticato in Commissione e per quanto mi riguarda ho presentato un numero normalissimo di emendamenti tutti sostanziali e riconducibili al disegno di legge di cui sono primo firmatario”.
Alfano: “Il tema non fa parte del patto di Governo”
Sul tema è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Sì al riconoscimento di diritti individuali, no all’equiparazione diretta o indiretta al matrimonio, no all’adozione, no alla reversibilità, se abbiamo tutti questi soldi investiamoli per le famiglie”.
Scalfarotto: “Si proceda”
“Il Mef certifica, a differenza dei costi esorbitanti paventati dal ministro Alfano, che l’incidenza, a regime, non sarebbe superiore ai 6 milioni di euro” e quindi sulle unioni civili “bisogna risolvere con urgenza, e rimuovere, entro la fine dell’anno, come detto dal premier Matteo Renzi, la situazione di imbarazzo internazionale in cui si trova l’Italia dopo la sentenza della Corte dei diritti dell’uomo”. Lo dice all’Adnkronos il sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento Ivan Scalfarotto, a proposito delle previsioni a disposizione del Mef sull’impatto sui conti pubblici dell’estensione delle pensioni di reversibilità nell’ambito delle unioni civili in discussione a palazzo Madama.