Continua la “guerra” dentro la Procura di Milano. E’ ancora scontro, infatti, tra il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo: a tenere banco è l’inchiesta sull’Expo. Secondo Bruti, “le iniziative del pm Alfredo Robledo “hanno determinato un reiterato intralcio alle indagini su Expo” scrive il procuratore al Csm, aggiungendo che il comportamento del procuratore aggiunto ha “posto a grave rischio il segreto delle indagini”.
Rischio determinato da un doppio pedinamento che avrebbe potuto compromettere l’inchiesta: “Robledo pur essendo costantemente informato del fatto che era in corso un’attività di pedinamento e controllo su uno degli indagati svolta da personale della polizia giudiziaria, ha disposto, analogo servizio delegando ad altra struttura della stessa Guardia di finanza” scrive il procuratore. “Solo la reciproca conoscenza del personale Gdf che si è incontrato sul terreno ha consentito di evitare gravi danni alle indagini”, ha aggiunto Bruti Liberati.
Matteo Renzi intanto è a Milano. Il premier ha deciso di “metterci la faccia”, partecipando ad un vertice nel capoluogo lombardo per mettere a punto una strategia per far fronte alle difficoltà che riguardano Expo 2015, travolto dalle inchieste giudiziarie.
Prima di partecipare al vertice, Renzi ha visitato un istituto scolastico milanese. “Aiutatemi a cambiare l’Italia, voi siete importanti anche se non votate”, l’appello del premier rivolto ai bambini della scuola elementare. “Chi ruba va fermato, ma vanno bloccati solo i ladri, non i lavori”. Questo il pensiero di Matteo Renzi, intervenuto davanti alle telecamere in merito alle vicende giudiziare legate ad Expo.