P.A, blocco stipendi: norma illegittima ma non retroattiva
“Violazione della libertà sindacale”: così si è espressa la Consulta nella sentenza riguardo l’illegittimità delle norme sul blocco per la parte economica delle procedure contrattuali e negoziali dei contratti pubblici. Nella deposizione della sentenza n. 178 si legge infatti che sono fondate le censure mosse al regime di sospensione per la parte economica delle procedure contrattuali e negoziali in riferimento all’art. 39, primo comma, Cost. Esse si incentrano sul protrarsi del ‘bloccò negoziale, così prolungato nel tempo da rendere evidente la violazione della libertà sindacale‘.
Lo scenario
Alla luce di quanto deciso ecco le parole del ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia:“Nella discussione sulla prossima legge di stabilità capiremo le risorse e da lì dobbiamo partire, tra l’altro si tratta di una discussione da fare da adesso, in autunno’. Bisogna comunque ricordare che gli effetti della decisione prenderanno il via soltanto a partire dalla pubblicazione della sentenza nella Gazzetta Ufficiale, trattandosi di ‘sentenza non retroattiva’. La bomba che metteva in pericolo i conti pubblici è stata disinnescata ma adesso si attende la seconda fase dell’operazione. Emblematiche in questo senso le parole del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo che invita il governo a non perdere tempo e a una convocazione per il rinnovo dei contratti, ricordando che nel settore pubblico troviamo circa 3 milioni di dipendenti in attesa di rinnovo.
Federico Giuliani