Appena passata la “crisi” delle dimissioni da vice sindaco di Milano di Ada Lucia De Cesaris, nel comune lombardo si torna a parlare di elezioni. Come ha ribadito più volte, l’attuale primo cittadino Giuliano Piasapia non si ricandiderà per un secondo mandato e nel Pd è già iniziato il totonomi. Nella corsa alle primarie del versante democratico si parla già di tre candidati ufficiali, più altri cinque o sei cognomi di peso che hanno dichiarato di “non escluderlo.”
Le elezioni di Milano saranno un test elettorale molto importante, non solo per il nord ma anche per la stessa maggioranza, come sottolinea infatti l’ex vice sindaco del capoluogo lombardo: “Renzi non può perdere Milano, e lo sa benissimo visto come si sono messe le cose nel Nord dopo le ultime Regionali. E siccome, pur non venendo dalle sue stesse esperienze, mi affascina la sua vena di divertente follia, credo che si inventerà qualcosa per scongiurare il rischio” – e aggiunge: “Se avrà la genialità di andare oltre le ruggini personali, ha l’uomo giusto a cui rivolgersi: Ferruccio De Bortoli, qui, vince a mani basse”.
Anche se la scelta non sarà prima del gennaio 2016, la rosa dei candidati si fa sempre più ricca. Tra gli aspiranti sindaci ci saranno quasi sicuramente Ivan Scalfarotto, sottosegretario Pd e attivista per i diritti civili e Umberto Ambrosoli, figlio dell’eroe borghese Giorgio Ambrosoli, attualmente capo dell’opposizione in Regione.
Tra i possibili candidati, si fanno i nomi anche di Stefano Boeri, protagonista con Pisapia e Onida delle primarie record del 2010 (oltre 65.000 votanti), che nek
Tra i possibili candidati, si fanno i nomi anche di Stefano Boeri, protagonista con Pisapia e Onida delle primarie record del 2010 (oltre 65.000 votanti), che nel frattempo ha ripreso a fare l’architetto, con il suo Bosco verticale, il grattacielo dietro la stazione Garibaldi, ha vinto premi mondiali ed ha appena inaugurato una sede in Cina.
Tra i candidati che sono usciti allo ‘scoperto’, oltre ad Ivan Scalfarotto ci sono Roberto Caputo, Pd, carriera politica locale ed Emanuele Fiano, sempre Pd ma con incarichi nazionali, già presidente della comunità ebraica di Milano. Inoltre potrebbe ‘correre’ anche Piefrancesco Majorino, attuale assessore alle politiche sociali, che in caso di vittoria diventerebbe il più giovane sindaco della capitale del Nord, secondo solo a Tognoli che ci riuscì a 38 anni.
Con queste premesse, la campagna elettorale per Milano si annucia complessa e ricca di colpi di scena. Uno di questi potrebbe proprio essere quello di De Bortoli. Secondo Dagospia, quello dell’ex direttore del Corsera potrebbe sbaragliare la concorrenza di tutti gli altri candidati alle primarie.
Ilaria Porrone