Tra Repubblica e Vaticano non corre buon sangue
La Repubblica e Vaticano, ci risiamo. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro sembra non rientrare tra le letture preferite nei consessi della Santa Sede (nonostante Francesco abbia rivelato di leggere solo Repubblica). Basti ricordare in ordine di tempo gli ultimi scontri tra Repubblica e i vertici della Chiesa, per le due interviste rilasciate da Papa Francesco allo storico fondatore del giornale Eugenio Scalfari. In entrambi i casi (ottobre 2013, luglio 2014) il giornalista, complice forse l’età avanzata, aveva attribuito al Pontefice dei virgolettati mai pronunciati dal Santo Padre. Interviste che avevano fatto il giro del mondo e che il portavoce della Santa Sede Padre Federico Lombardi aveva ripreso duramente:
“Come già in precedenza in una circostanza analoga, bisogna far notare che ciò che Scalfari attribuisce al Papa, riferendo “fra virgolette” le sue parole, è frutto della sua memoria di esperto giornalista, ma non di trascrizione precisa di una registrazione e tanto meno di revisione da parte dell’interessato, a cui le affermazioni vengono attribuite. Dimenticanza o esplicito riconoscimento che si sta facendo una manipolazione per i lettori ingenui?”
Ma torniamo ad oggi. Il vaticanista di Repubblica, Marco Ansaldo, è stato escluso dall’aereo papale che porterà Francesco a Cuba e negli Usa con i giornalisti al seguito (non è la prima volta che succede, ricorda il giornale, già trent’anni fa il vaticanista, allora Domenico Del Rio, venne estromesso per “aver scritto articoli critici sul pontificato wojtiliano”). Padre Federico Lombardi ha motivato l’esclusione adducendo “problemi logistici” (troppi i giornalisti accreditati) ma anche (e secondo Repubblica, soprattutto) l’intenzione di applicare una “sanzione” per la pubblicazione dell’Enciclica da parte dell’Espresso che fa parte dello stesso gruppo editoriale del quotidiano diretto da Ezio Mauro. Una “vendetta” dunque.
Dalle parti di Repubblica non l’hanno presa molto bene, tanto da dedicarci un articolo in prima pagina con chiosa finale.
La Santa Sede può far salire e scendere chi vuole dall’aereo del Papa, visto che vende i biglietti. Ma non può irrogare “ sanzioni”, tanto più per arbitraria estensione. Non le riconosciamo questo titolo, difendiamo il nostro lavoro e pretendiamo di non essere discriminati nel farlo, al servizio dei lettori e nel comune interesse alla verità. Che non dovrebbe mai essere in doppia versione, nello spazio tra un mattino e il pomeriggio.