Sondaggio CGIL: la rilevazione Tecnè realizzata per il sindacato di Susanna Camusso e pubblicata da Repubblica evidenzia un calo di fiducia verso l’Unione Europea e le sue istituzioni ma in pochissimi vorrebbero lasciare l’Euro.
Dopo il Sondaggio Demopolis anche l’Istituto Tecnè si occupa di fiducia nei confronti dell’Europa e delle sue istituzioni testando anche la possibilità di un’uscita dall’Unione e dall’Euro. I risultati ottenuti dal sondaggio commissionato dalla CGIL si accodano perfettamente a quelli raccolti precedentemente: c’è un forte clima di sfiducia ma nonostante questo gli italiani restano convinti che non sia pensabile un’Italia fuori dalla moneta unica e dalla Ue. Il Rapporto “Gli Italiani e l’Europa” è stato presentato da Susanna Camusso nel luogo simbolo dell’ideale Europeo, Ventotene.
Dai pareri di 1000 italiani si possono evincere numerosi fattori, su tutti è bene partire dalla lontananza dai bisogni primari delle persone. Da questa considerazione nasce un giudizio negativo condiviso dal 55,0% degli intervistati, +5% rispetto a dicembre, mentre le risposte positive si fermano solamente al 43,3%. Le cose migliorano tra gli under 30 nei quali il 65% rivolge speranze sull’Ue mentre i più critici sono rappresentati nella fascia di età tra i 30 e i 44 nella quale meno di quattro su dieci (38%) si esprimono positivamente.
Scende anche l’equazione Europa stabilità economica, infatti, per il 66,5% del campione stare in Europa non rende il nostro paese più stabile e per il 64,9% nemmeno la moneta unica si può più considerare un fattore di stabilità. Scarso anche l’appeal sulle nuove opportunità che si potrebbero generare: solamente il 15% ritiene che l’Europa abbia migliorato i nostri standard di vita mentre il 72,9% sostiene che il sistema comunitario non offre nuove opportunità alle imprese.
Può sembrare paradossale visti i dati raccolti ma solo pochissimi italiani sono per l’uscita dall’Unione Europea e dall’Euro. Passa dal 67,3 al 69,4% la percentuale delle persone che credono sia necessario restare nell’UE mentre cresce addirittura di 5 punti percentuali il dato di chi vuole restare nell’euro che arriva al 67,1%.
Il quadro italiano non si discosta molto da quello dei nostri cugini greci: assolutamente contrari all’attuale organizzazione e struttura europea ma assolutamente convinti della necessità che non si possa uscire dal sistema Europa.