Taglio TASI: la UE boccia il progetto di Renzi, “prioritario tagliare le tasse sul lavoro”
Evidentemente a Bruxelles la pensano come la pensava il PD, renziani in testa, fino a poco tempo fa, ovvero che sia una mossa inutile e non prioritaria.
Questo emerge dall’intervista alla Stampa di Dobrovskis, il vicepresidente della Commissione europea. Il lettone, in passato primo ministro del proprio Paese per il partito New Era, affiliato al PPE, afferma che “noi non suggeriamo in genere agli stati di ridurre le imposte sugli immobili perché non riteniamo sia un tipo di tassa che va a detrimento della crescita”, come invece quelle sulle imprese e sul lavoro, che impediscono gli investimenti.
Ribadisce invece: “le nostre raccomandazioni economiche hanno posto nuovamente l’accento sull’esigenza di ridurre la pressione fiscale sul lavoro, cosa che l’Italia ha già cominciato a fare”.
Taglio TASI, per Dobrovskis l’Italia deve rispettare il raggiungimento del pareggio di bilancio come promesso per il 2018
Di fronte alla tentazione renziana di abbassare le tasse sugli immobili facendo nuovo deficit, ovvero non riducendo come promesso quello esistente, Dobrovskis risponde: “dal punto di vista della Commissione è importante che l’Italia segua il Programma di stabilità delineato col Def, che prevede il pareggio nel 2018, che passa attraverso un deficit/Pil all’1,8 per cento nel 2016 e allo 0,8 per cento nel 2017, è un piano ambizioso e il suo rispetto costituirebbe un determinante passo avanti”.
Non è una presa di posizione inaspettata considerando che la TASI, nelle sue varie forme di fatto esiste in tutta Europa, come abbiamo sottolineato.
Renzi vorrebbe spingere invece su questi tagli ribadendo un concetto tipico della sua narrazione, ovvero che questo tipo di manovre, nonostante siano accusate di essere “di destra” o “berlusconiane”, sono in realtà di sinistra, in quanto non tolgono servizi ai cittadini, ma rimettono in tasca ai ceti più bassi del denaro, come avvenuto con i famosi 80€.
Tuttavia è sulla tipologia di tagli, prima delle tasse sulla casa, e poi sulle imprese, che è già cominciata la querelle, che non è certo destinata a spegnersi, e vedrà un attore molto ingombrante prendere posizione, a Commissione Europea