Ben 17 mila euro di differenza tra regionali e comunali. E’ lo scarto che intercorre nel costo medio dei dipendenti pubblici, secondo uno studio dell’IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’Anci, Associazione nazionale Comuni italiani). Che fa dei dipendenti regionali quelli con il costo medio più alto dell’intero apparato pubblico, con una cifra pari a 54 mila euro, contro i 37 mila dei dipendenti comunali. Nel mezzo ci sono quelli dei Ministeri (44 mila) e delle Province (41 mila).
I dati sono influenzati dalla spending review imposta agli enti locali, che ha portato ad un taglio dei costi del quadriennio 2011-15 di 12,3 miliardi di euro, ovvero quasi il 20% della spesa corrente primaria del comparto nel 2010.
Dipendenti pubblici e spending review
Secondo lo studio dell’IFEL, notevole è stata la riduzione della spesa per investimenti – calata di più del 23% – mentre corposi sono stati anche gli interventi di efficientamento della spesa corrente, con modifiche anche per quanto riguarda i servizi essenziali. Notevole la riduzione della spesa per il personale, a partire da quello comunale, tagliato di ben 53 mila unità, circa l’11% del totale.
Per quanto riguarda i costi medi, tra il 2011 ed il 2013 la diminuzione si è verificata in maniera costante solo per quanto riguarda il comparto comunale – passando da 40 a 38 ed infine 37 mila euro – risultando meno omogenea negli altri settori. Con una riduzione complessiva della spesa totale comunale (al netto degli interessi) del 15%, 10 punti in più rispetto alla riduzione di spesa complessiva dell’intera pubblica amministrazione.