Ripresa economica: Confindustria vede rosa, accelera il PIL
Da un po’ di tempo a questa parte il consueto report mensile del Centro Studi di Confindustria appare come un grande manifesto di ottimismo verso la sorte dell’economia italiana.
A viale del’Astronomia del resto da tempo è stato deciso di puntare sul governo Renzi come unica speranza per l’uscita da una crisi che è stata senza precedenti dal Dopoguerra e ha lasciato sul terreno innumerevoli aziende come vittime.
L’analisi della congiuntura economica e le previsioni per i prossimi mesi di conseguenza appaiono molto positive.
Ripresa economica: produzione industriale ed export in aumento
La produzione industriale come si vede sotto dopo la delusione della ripresa abortita del 2014 accelera, e va a +0,8% nel secondo trimestre, dopo il +0,5% nel primo. La dinamica del fatturato è ancora migliore e i valori del 2013, il vero e proprio minimo, sono superati.
In particolare il dato più positivo viene dal fatturato di provenienza domestica, +4,3% da settembre a maggio contro un +2,9% di quelle estere.
Infatti il recupero dei consumi dopo anni di calo è confermato, sono aumentati dello 0,5% in aprile e maggio rispetto al trimestre precedente, e in primis le automobili, +2,1%
Allo stesso modo è previsto che venga un contributo positivo anche dall’export, +1,3% ad aprile-maggio 2015, in linea con il +1,4% del primo trimestre di quest’anno, esportazioni trainate dall’Asia, +2,7%.
In effetti aumentano parallelamente anche le importazioni, a causa dell’incremento della domande interna.
E’ prevista una accelerazione della domanda mondiale, dopo la battuta d’arresto del primo trimestre, e infatti gli indici previsionali PMI sugli ordini esteri e manifatturieri in particolare sono sopra la soglia di 50 che segnala l’espansione, rispettivamente a 50,8 e 56,2
A queste dinamiche ovviamente ha contribuito la svalutazione dell’euro verso il dollaro, che è finita a marzo, ma cui è seguita una stabilità del cambio su valori molto più bassi di un anno fa, circa sul 1,10 dollaro per un euro (era 1,05 a marzo e 1,35 in media nel 2014)
Inoltre, fattore forse anche più importante visto il peso crescente di queste destinazioni delle nostre esportazioni, l’euro si è svalutato rispetto a un anno fa anche rispetto allo yuan e alla sterlina, per più del 10%, e allo yen, per quasi l’8%. La previsione di una permanenza di questi cambi bassi fa stimare una spinta nel 2015 per maggiori esportazioni e quindi una maggiore ripresa economica.
Ripresa economica: per Confindustria crescita PIL nel 2015 a +0,8%, oltre le previsioni UE
Il grande ottimismo del Centro Studi di Confindustria fa apparire positive anche le dinamiche di quegli indici che in realtà hanno ancora valori negativi, per esempio il giudizio sugli ordini interni delle imprese manifatturiere di beni di consumo o di beni di investimento, che sono ancora ampiamente negativi, a -18 i primi e a -25 i secondi. Tuttavia si è avuto un miglioramento essendo stati nei momenti peggiori, ovvero a metà 2013, sotto i -35 e i -55
Così il credito alle imprese, che continua a calare, dello 0,1% al mese nei primi mesi del 2015, e hanno proseguito ad aumentare le sofferenze bancarie, a 138 miliardi, il 17,6% dei prestiti, ed erano 25 miliardi e il 2,9% nel 2008.
Il Centro Studi di Confindustria sottolinea come il calo nel credito si stia fermando e soprattutto come i tassi di interessi ormai sono calati ai minimi da anni, al 2,2%
In realtà questi sono elementi di debolezza che indicano come la ripresa economica sia sempre in pericolo, ma Confindustria sembra vedere questi dati ancora negativi come gli ultimi rimasugli di una crisi ormai terminata.
Piuttosto viene sottolineato come la crescita potrà addirittura essere superiore a quella fin qui ipotizzata, quindi del 0,8% nel 2015 contro una previsione della Commissione europea dello 0,6%, che vediamo dal prospetto pubblicato in primavera:
Come si vede l’Italia rimarrebbe al di sotto della media UE del 1,5% anche con una crescita dello 0,8%, ma sarà importante vedere, dopo anni in cui ogni previsione è sempre stata rivista al peggio, se sarà possibile invece avere una accelerazione rispetto alle stime.
Infine i toni più ottimistici sono quelli che riguardano l’occupazione, che è vista finalmente in ripresa. Qui il Centro Studi di Confindustria liquida come un incidente passeggero il calo di occupazione di maggio, -0,3% mensile, e invece ricorda l‘aumento record di aprile, +131 mila occupati, e l’incremento dello 0,3% dell’occupazione in aprile e maggio considerati insieme rispetto al primo trimestre.
Anche le risposte positive degli operatori sulle attese di occupazione sono finalmente più numerose di quelle negative
Rimane l’incognita di una disoccupazione che non scende, anche per l’aumento della forza lavoro e la diminuzione degli inattivi, e che per esempio la Commissione Europea nel prospetto di cui sopra stima anche per il 2016 sopra il 12%.
I prossimi mesi saranno fondamentali per osservare se i desiderata e l’ottimismo di Confindustria troveranno riscontro.