Tiene ancora banco la vicenda legata all’acquisto degli F35. Interviene sul tema F35 l’ex ministro della difesa Arturo Parisi secondo il quale “se si decidesse di disarmare l’Italia, si relegherebbe il paese ad un ruolo marginale e all’interno dell’Onu, Ue e Nato verremmo considerati inaffidabili” e questo accadrebbe “con il Mediterraneo in tempesta, dalla Libia all’Egitto, dalla Siria al Libano, ai mai placati Balcani”.
Intervistato da La Stampa Arturo Parisi, a proposito degli F35, sottolinea che nel Pd “il discorso è aperto. Certo c’è il no del gruppo in Commissione Difesa della Camera. Non mi sembra tuttavia – aggiunge Parisi – lo stesso per le altre voci che hanno competenza sul tema”. “Penso al dissenso di Latorre che al Senato presiede la stessa Commissione, ma soprattutto alla ministra Pinotti, che ha seguito finora una linea chiarissima, quella di affrontare il tema nell’ordine giusto. Parlando prima dei fini, degli scenari e delle minacce, e solo dopo dei mezzi. Una posizione condivisa da Guerini che come vice segue il partito per incarico di Renzi”.
“Non credo che tra il premier e il ministro della Difesa possano esistere divergenze sulla linea da tenere”, prosegue Parisi. “Certo le responsabilità che abbiamo con gli altri alleati per la difesa comune contano. Ma contano ancora di più la credibilità e affidabilità che dobbiamo a noi stessi”. Per Parisi “i grillini c’entrano poco. La verità è che in tutte le aree politiche si registra da tempo l’assenza, se non il rifiuto, di una cultura della Difesa“.