L’Italia? Un Paese “pronto a proteggere i propri cittadini e che intende continuare a battersi con determinazione”. A parlare è il Capo dello Stato Sergio Mattarella, all’apertura dell’undicesima conferenza degli Ambasciatori alla Farnesina. Il tema principale è ovviamente quello dei marò, con l’impegno a difenderne le ragioni “in tutte le sedi internazionali”, dopo la nuova tensione tra India ed Italia a seguito dell’annuncio di Delhi di volersi opporre alle richieste dell’Italia di astenersi dall’esercitare la propria giurisdizione e di procedere a provvedimenti volti ad eliminare le restrizioni alla libertà personale dei due fucilieri (di cui uno, Massimiliano Latorre, è già in Italia per cure mediche, peraltro prorogate di altri 6 mesi, in merito alla convalescenza a seguito di un ictus).
Da Mattarella impegno anche per la liberazione degli ostaggi italiani, dai 4 tecnici rapiti recentemente in Libia a padre Paolo Dall’Oglio, da tempo nelle mani dei fondamentalisti in Siria. E sul terrorismo, l’inquilino del Colle ha parlato di “buco nero dell’umanità”, da combattere con “una battaglia politica e culturale, prima che militare”, un “patto di civiltà”, segnalando pieno appoggio ai Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo impegnati nel contrasto dell’avanzata jihadista.
Mattarella e il ruolo dell’UE
Il presidente ha parlato anche di Unione Europea, da rafforzare con istituzioni comuni da affiancare alle regole comuni, con l’obiettivo di liberare l’Europa “dagli egoismi nazionali”, altrimenti si rischia di “restare in mezzo al guado di una costruzione incompleta con il forte rischio di scivolare indietro”. Soddisfazione a metà per l’accordo sulla Grecia, definito “positivo” ma lasciando trasparire un “affievolimento dei legami di solidarietà”, necessaria anche riguardo all’emergenza migranti, su cui l’aiuto è un “dovere elementare”, da portare avanti anche tramite un’omogeneizzazione delle politiche sull’immigrazione dei vari membri dell’UE.
Sempre a proposito di UE, Mattarella si è complimentato con Federica Mogherini per la “storica intesa” sul nucleare iraniano, in cui Lady Pesc ha svolto un ruolo cruciale. Un’intesa da implementare ulteriormente e nel breve termine, a partire dal “riconoscimento pieno e non reversibile del diritto alla sicurezza di Israele e del diritto all’esistenza dello Stato palestinese”.