“Perchè non resti per una seconda fase, migliorando e correggendo quanto di sbagliato potresti aver fatto? A patto che cambi la squadra per intero”. Il vulcanico Don Mazzi scrive una lettera aperta sul Corriere della Sera indirizzata al sindaco di Milano. Giuliano Pisapia ha già annunciato che non si ricandiderà alle prossime comunali. La sua scelta ha avuto come effetto quello di sparigliare le carte all’interno del centrosinistra. L’assessore Majorino (che a Don Mazzi non piace) ed Emanuele Fiano (Responsabile nazionale del Pd con delega alle Riforme) hanno già annunciato la loro candidatura alle primarie (che però non sono ancora state confermate). Ma Don Mazzi non sembra convinto dei possibili successori. Da qui la richiesta a Pisapia di ricandidarsi.
Caro sindaco Pisapia, ho partecipato all’assemblea del Pd all’Expo e ho fatto alcune considerazioni che a te vorrei chiarire per non essere travisato. Anche perché, permettimi di non essere modesto, qualcosa per questa città credo di avere fatto. Voglio precisare quattro cose: che il Pd deve assolutamente stare unito, fare battaglia comune, sudare per non perdere voti e finirla con i puri e gli impuri. La diversità è ricchezza e non baruffa. Mentre l’anzianità dovrebbe essere saggezza, pazienza e coesione. Renzi non è il padre eterno. Ha i suoi difetti ma è il pezzo più giovane e fresco che abbiamo. La seconda cosa: perché non resti per una seconda fase, migliorando e correggendo quanto di sbagliato potresti aver fatto? Però (e tre!) devi cambiare la squadra. Tutti. Majorino si è arrabbiato. Tu sai che io vivo per i ragazzi. E Milano li sta perdendo, non perché sono peggiori degli altri, ma perché Milano manca di una strategia condivisa tra gli assessorati all’assistenza, all’istruzione, allo sport al lavoro.