Sondaggio Jobs Act, pubblicato su “La Stampa”: le nuove norme piacciono particolarmente all’area che politicamente sostiene il governo ( centro- centro-sinistra).
Il Jobs Act per il momento piace agli italiani, in particolar modo agli elettori di centro e centro sinistra che ritengono le nuove norme vantaggiose. Emerge, invece, una forte contrapposizione sia nella parte destra che in quella sinistra dello schieramento.
Procedendo con ordine, si può partire dal dato riguardante l’interesse e l’eventuale approfondimento sulla misura proposta dal Governo Renzi. Se si analizzano i dati per livelli anagrafici ci si accorge che i giovanissimi ( fino a 24 anni) si sono rivelati quelli che hanno più approfondito l’argomento. E’ facile ipotizzare un lavoro di ricerca svolto sul web anche perché la percentuale più bassa si trova tra gli over 65, meno avvezzi all’uso delle nuove tecnologie. Cambia totalmente il quadro se si osservano le risposte provenienti dalla categoria ” A Grandi Linee”: in questo caso abbiamo un quadro sostanzialmente compatto con i dati raccolti. Fanno eccezione il 68,5% nella fascia 55-64 anni e il misero 21,9% degli under 24, fetta demografica che dunque risulta estremamente polarizzata o approfondisce, elettori particolarmente interessati, o non risulta interessata e quindi non si informa per nulla.
Passando ai giudizi, si possono evidenziare alcuni trend interessanti. Circa 6 elettori su 10, che si dichiarano di centro, ritengono che questa norma sia vantaggiosa sia per le imprese che per i lavoratori. Il giudizio scende praticamente ad uno su due, restando significativamente elevato, se si guarda al centro-sinistra, al 30% tra le persone che si dichiarano di sinistra e al 17,9% tra quelli di destra. Per la metà degli elettori di sinistra, questa norma favorisce solo le imprese mentre per il 21,1% di quelli di destra è svantaggiosa per tutti. Sempre tra questi ultimi è molto elevata la percentuale delle persone che non sanno esprimere un giudizio (29,5%).
Sondaggio Jobs Act: il 51,4% è prevalentemente d’accordo sulla riforma
A livello globale il 51,4% degli intervistati, maggioranza assoluta dunque, si dichiara prevalentemente d’accordo sulla riforma. Gli “entusiasti” sono il 29,4% mentre le persone che bocciano completamente la riforma sono il 17,1%. Scostamenti non particolarmente rilevanti si notano a seconda del genere: a livello di trend le donne si pongono agli estremi nei giudizi.