Zaia attacca il Governo Renzi e subito dopo la Regione Sicilia per la disparità di trattamento economico ricevuta, affermando con parole severe il suo concetto e dando l’idea di vivere in una sorta di competizione regionale a chi accaparra più denaro millantando presunti fenomeni atmosferici (realmente accaduti) e buchi economici dovuti a cittadini siciliani che non pagano le tasse (è realmente così? A me non risulta, essendo io stessa siciliana – e forse di parte).
Meglio allora essere chiari da subito e citare quanto detto da Zaia, dal 13 aprile 2010 decimo Presidente della Regione del Veneto.
Presidente Veneto Zaia: “Amareggiato e disgustato”
“Sono amareggiato e disgustato, 500 milioni alla Sicilia per tappare il vergognoso profondo rosso, contro 2 miseri milioni di elemosina a noi, senza alcuna garanzia di poterne avere altri. Un vero e proprio insulto per gente come i veneti, che fa sacrifici, paga le tasse, si rimbocca le maniche per rialzarsi dalle calamità”. In Veneto, ricorda Cimbetti, c’è una delle quote più alte di pagamento del canone Rai. “Eppure non c’è stato un solo Tg nazionale che abbia raccontato i disastri subiti dal Veneto, mentre fanno servizi per una mareggiata a Ostia. È indubbio: in Italia c’è una questione veneta”.
Questione veneta a parte, dove mi verrebbe da considerare che il Presidente in questione voglia comunque farsi pubblicità a spese dei suoi elettori (e non), bisognerebbe considerare tutte quelle volte che la Regione Sicilia ha subito una calamità (terremoti, sbarchi clandestini difficili da gestire, disoccupazione) e ha subito disparità di trattamento a favore di altre Regioni che nello stesso frangente avevano gli stessi problemi. Un esempio di ciò potrebbero essere le alluvioni che avvennero, nel 2009, rispettivamente a Genova e a Giampilieri e Scaletta Zanclea (nel messinese) e come furono gestiti in modi totalmente diversi dall’allora Governo Berlusconi IV.
Noi siciliani, non pretendiamo primati, ma teniamo a ribadire che non siamo un popolo di evasori fiscali, di disoccupati perché “non volenterosi di tenerci un lavoro”, semplicemente credo che il Governo Renzi si sia trovato a dover valutare più cose nello stesso calderone e abbia considerato la possibilità di dividere la cifra destinata ai veneti in più tranche di denaro, mentre alla Sicilia no.
Chiudo il commento alla vicenda, che ad alcuni potrebbe sembrare di parte, con le parole di Alessandra Moretti, capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Veneto.
Moretti contro Zaia: “Manipola i fatti”
“ll presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, manipola i fatti per crearsi un alibi perfetto: quella che lui spaccia per ‘barca di soldi’ che il governo stanzierebbe ‘per coprire un buco’ della Regione Sicilia, altro non è che una partita di giro. Siamo di fronte ad una falsita’, creata ad arte per giustificare l’introduzione di una tassa di scopo”. A sostenerlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Veneto, Alessandra Moretti, commentando la presa di posizione di Zaia, che ieri ha fatto notare come dal governo arrivino a Palermo 500 milioni mentre sono soltanto 2 quelli stanziati per far fronte ai danni del maltempo in Riviera del Brenta.
“La verità è un’altra, ovvero che la Regione Sicilia attende di ricevere una somma di entrate di sua competenza, derivanti da contributi di aziende che hanno sede in Sicilia, ma che hanno pagato i contributi stessi in altre regioni. Il governo procede di fatto con una partita di giro e non c’e’ alcuna copertura di buchi come vuole far credere Zaia. Sostanzialmente Zaia, con una mossa furbesca, vuole crearsi la giustificazione per mettere la tassa di scopo sulle calamita’.
Se ha deciso di introdurla, se la ritiene necessaria, la spieghi senza coprirsi dietro questo falso paravento e senza scaricare ogni colpa su un governo che peraltro ha già stanziato 10 milioni di euro, di cui 2 secondo la quantificazione della Protezione Civile. Non solo siamo alla prima tranche – conclude Moretti – ma sono sicura che a breve il governo fisserà un incontro con il presidente Zaia, dal quale auspico maggiore obiettività e non questo atteggiamento perennemente conflittuale, anche a discapito della verità dei fatti”.
Chiara Cappitta